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Presentazione nuovi dati PNE 2021
Alice Basiglini, Uffigio studi e Pne della Sede nazionale
La nuova edizione del Programma Nazionale Esiti (PNE) – elaborata da Agenas, con la collaborazione del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio e dell’istituto Superiore di Sanità - è stata presentata alla Stampa, mercoledì 15 dicembre, presso l’Auditorium del Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Speranza.
Come ogni anno, il PNE fornisce una fotografia del livello di qualità, efficacia, equità e sicurezza del nostro Servizio sanitario nazionale, attraverso la valutazione comparativa tra strutture ospedaliere e aree di residenza.
Una fotografia, quella del PNE, che il Ministro Speranza ritiene fondamentale per accompagnare nella giusta direzione la nuova stagione di riforme del nostro sistema universalistico, che trova forza negli investimenti ordinari e straordinari alla Sanità e in una consapevolezza inedita sulla centralità dei servizi alla salute, figlia, a sua volta, dell’esperienza pandemica.
A distinguere questa edizione – relativa all’anno di attività 2020 - dalle precedenti, interviene la possibilità di utilizzare il patrimonio informativo introdotto con il c.d. “Decreto di Integrazione della Scheda di dimissione ospedaliera” (DM 261/2016): in particolare, la disponibilità di variabili aggiuntive ha consentito di valutare la frammentazione dell’offerta ospedaliera misurando i volumi di attività anche a livello di singolo operatore, di usufruire di indicatori tempo-dipendenti di maggiore validità, grazie al calcolo della tempistica di intervento in minuti o ore e di affinare, attraverso nuovi parametri clinici, la valutazione della gravità del paziente all’ammissione, rendendo più confrontabili le casistiche dei soggetti erogatori.
La presentazione dei risultati si è infatti concentrata sui nuovi indicatori, illustrati da Marina Davoli, responsabile tecnico-scientifico del PNE.
La capacità di leggere il sistema con maggiore precisione, pur traducendosi spesso in un abbassamento delle perfomance del sistema, consente di identificare più opportunamente gli elementi di criticità sui quali intervenire, coerentemente con quelli che sono gli obiettivi principe del PNE, quale strumento operativo nella disponibilità dei decisori e dei professionisti per il miglioramento continuo in sanità.
Ferma restando l’opportunità di visualizzare i risultati specifici per indicatore e di applicare una corretta lettura degli stessi, rileva come, sistematicamente, selezionando le strutture con perfomance migliori, la divaricazione nord-sud si ridimensiona e viene meno ogni differenza pubblico-privato, soprattutto laddove esiste una sinergia tra clinici e management nell’applicazione di processi evidence-based: tra gli istituti con i primi dieci esiti migliori ci sono, infatti, strutture di diverse aree geografiche e istituti di differente natura giuridica.
Ma la vera e inevitabile novità dell’edizione 2021 (che analizza i dati dell’assistenza ospedaliera aggiornati al 2020) è la chiave di lettura dei risultati della valutazione: tutti i contenuti vanno interpretati alla luce dell’emergenza pandemica, che ha obbligatoriamente riorganizzato le risorse – umane, strutturali e temporali - dell’intero sistema attorno alla gestione dell’epidemia Covid-19, tentando parallelamente di conservare la prontezza di risposta su tutta la domanda in emergenza-urgenza e di contenere il più possibile la procrastinazione dell’attività elettiva.
A fronte di una riduzione dei ricoveri nel 2020 del 20% rispetto all’anno precedente, quello che emerge chiaramente è che laddove è stata favorita l’alleanza virtuosa tra comparto di diritto pubblico e comparto di diritto privato, si sono attivate sinergie virtuose che hanno potenziato la resilienza dei Servizi sanitari regionali e garantito una migliore capacità di risposta ai bisogni assistenziali dei cittadini-utenti.
Lo dice chiaramente il Coordinatore del PNE, Giovanni Baglio, che parla di “ruolo di vicariante” delle strutture private accreditate nel sopperire alla diminuita attività programmata delle strutture di natura giuridica pubblica, complessivamente più coinvolte nella gestione dell’emergenza pandemica.
Domenico Mantoan, Direttore Generale Agenas, chiude la giornata di presentazione sottolineando l’importanza di disporre di flussi informativi sempre più ricchi e validi, in grado di monitorare il modello sanitario anche nella sua evoluzione e ricordando la collaborazione tra AIOP e Agenas, nel condiviso interesse alla qualità dei dati e alla coerenza della codifica.
La registrazione dell’evento si può visualizzare su: https://www.youtube.com/watch?v=tN6OdTS-I74
Il nuovi dati PNE sono consultabili su: https://pne.agenas.it/index.php