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Palazzo Madama respinge nuovamente i tentativi di limitare l’odontoiatria organizzata
Anche la Commissione Bilancio riconosce la piena legittimità dell’attività odontoiatrica dando parere contrario agli emendamenti Lorefice e Fazzolari
Lo scorso 20 ottobre la Commissione Bilancio del Senato, nel corso dell'esame in sede consultiva della Legge Europea 2019-2020 ("Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020", A.S. 2169), ha espresso parere contrario ai due emendamenti a prima firma Lorefice (M5S) e Fazzolari (FdI) che prevedevano una limitazione all'esercizio dell'attività odontoiatrica in forma societaria, consentendola esclusivamente ai modelli di società tra professionisti iscritte al relativo albo professionale.
In particolare, il Sottosegretario Sartore ha fatto presente che tali proposte emendative non determinano effetti finanziari negativi diretti, aggiungendo comunque che, secondo la valutazione del Dipartimento per le politiche europee, esse paiono incompatibili con il diritto dell'Unione europea, in quanto limitano il libero svolgimento dell'attività odontoiatrica e, quindi, possono avere effetti negativi sulla concorrenza.
Giova ricordare, peraltro, che l’eventuale approvazione di misure restrittive del mercato avrebbe comportato:
• la chiusura immediata di circa 5.000 centri odontoiatrici, compresi quelli eventualmente presenti nelle nostre strutture associate
• la conseguente perdita di occupazione di 17.000 persone, di cui 10.000 dipendenti e 7.000 medici odontoiatrici
• un rischio di infrazione europea, dato il danno enorme ai principi di concorrenza che vigono in tutta l’Unione europea
• profili di incostituzionalità evidenti, aggravati da una grande incertezza del diritto nel Paese dopo enormi investimenti in digitalizzazione e attrezzature
• una inspiegabile restrizione del mercato soltanto per l’odontoiatria
• chiusura di molteplici strutture insite negli ospedali privati.
Questi emendamenti, tuttavia, non rappresentano il primo tentativo di limitare l’odontoiatria organizzata. Ne avevamo dato conto nel n. 415 di Informaiop quando, a respingere l’emendamento Lorefice su parere contrario del Governo, era stata la 14ª Commissione permanente del Senato.
Aiop, che da subito ha supportato Ancod nel rappresentare le criticità di simili proposte, non può che dirsi soddisfatta dal rinnovato riconoscimento dell’attività odontoiatrica organizzata e della tutela della concorrenza nel mercato che Palazzo Madama ha così espresso.