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La Conferenza Stato-Regioni approva l’Accordo interregionale per la compensazione della mobilità sanitaria
Definite le prestazioni oggetto di compensazione interregionale, i tracciati, le modalità e le tempistiche che regolano lo scambio dei dati
Nel corso della seduta della Conferenza Stato-Regioni del 22 settembre scorso, è stato approvato l’Accordo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, dell'Intesa n. 82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il nuovo Patto per la Salute per gli anni 2014-2016, sul documento recante “Accordo interregionale per la compensazione della mobilità sanitaria aggiornato all’anno 2020 - Regole tecniche”.
Nello specifico, vengono definite le prestazioni oggetto di compensazione interregionale, i tracciati, le modalità e le tempistiche che regolano lo scambio dei dati al cui termine il coordinamento delle regioni produce una tabella di riepilogo degli importi di mobilità da utilizzarsi nel riparto dell'anno successivo.
Le prestazioni oggetto di compensazione interregionale regolate da questo accordo sono le seguenti:
• Ricoveri ospedalieri e day hospital (flusso A)
• Medicina generale (flusso B)
• Specialistica ambulatoriale ovvero le prestazioni del DPCM 29 novembre 2001, esclusi gli allegati 2A e 2B (flusso C e tariffario), fino ad emanazione del DM tariffe del nomenclatore di cui all'allegato 4 del DPCM 12/1/2017
• Farmaceutica (flusso D)
• Cure termali (flusso E)
• Somministrazione diretta di farmaci (flusso F)
• Trasporti con ambulanza ed elisoccorso (flusso G e tariffario).
Inoltre l'Accordo esplicita che tutte le attività ricomprese nei LEA nazionali e non riportate dovranno essere addebitate tramite fatturazione diretta, eventualmente preceduta da una comunicazione alla USL di residenza del soggetto.
Anche per il 2020 i disabili cronici andranno inseriti nei flussi di mobilità.
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