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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Camera, Question Time. Le risposte del Ministro Luca Ciriani
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Camera, Question Time. Le risposte del Ministro Luca Ciriani

Mercoledì 18 dicembre u.s. presso l'Aula della Camera si è svolto il Question time nel corso del quale il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha risposto a un ciclo di interrogazioni di interesse.

Mercoledì 18 dicembre u.s. presso l'Aula della Camera si è svolto il question time, nel corso del quale il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha risposto alle seguenti interrogazioni di interesse:

 
- n. 3-01628, a prima firma Onori (AZ-PER-RE), in materia di ritardo nell'emanazione del nuovo Piano pandemico 2024-2028 e risorse per emergenze sanitarie.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Lo scorso 29 novembre il Ministero della Salute della Repubblica democratica del Congo ha segnalato all'Organizzazione mondiale della Sanità un'allerta riguardante un aumento dei decessi per una malattia non diagnosticata nella zona sanitaria di Panzi. Come riferito dall'OMS, in tale zona si sono registrati 406 casi, con sintomi quali febbre, mal di testa, tosse, raffreddore e dolori muscolari. L'epidemia è ancora in corso e i casi segnalati hanno avuto un picco nella settimana numero 45. I decessi, che sono finora 31, si sono verificati principalmente nei villaggi. 
  • Secondo l'OMS, a livello nazionale il rischio è considerato moderato a causa della natura localizzata dell'epidemia.Per quanto concerne i Paesi europei, l'European Centre for Disease Prevention and Control evidenza che le forme gravi di malattia si osservano solo in individui con malnutrizione e che la probabile ragione per cui l'agente causale non è stato determinato tempestivamente è la mancanza di capacità diagnostica in sede locale. Per quanto riguarda l'Italia, il 12 dicembre sono stati segnalati dalle regioni Toscana e Calabria due pazienti con sintomatologia compatibile, entrambi rientrati da Kinshasa nel mese di novembre. I pazienti già dimessi risultano asintomatici e in miglioramento clinico. I rispettivi contatti, sia in Italia che in Congo, non hanno manifestato alcuna sintomatologia. Il 17 dicembre è stato, inoltre, segnalato un caso sospetto di febbre con emorragia in una persona residente in Veneto, rientrata di recente da un viaggio in Congo. Sono in corso gli accertamenti diagnostici, in collaborazione con l'Istituto Spallanzani, che consentiranno di far luce sulla eziologia della malattia. 
  • In merito al piano strategico-operativo di preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, si rappresenta che è in corso di definizione, in questi giorni, una versione aggiornata rispetto alla precedente bozza, già trasmessa a gennaio alla Conferenza Stato-regioni.
  • Per l'attuazione del Piano a livello regionale, sono stati stanziati nel disegno di legge di bilancio, in corso di esame alla Camera in queste ore, 50 milioni per l'anno 2025, 150 milioni per l'anno 2026 e 300 milioni di euro a decorrere dall'anno 2027. Le risorse saranno assegnate alle regioni, a valere sul fabbisogno sanitario standard.
QUI la risposta completa.
 

- n. 3-01629, a prima firma Lupi (NM), indirizzata al Ministro della Salute, in materia di condizioni lavorative dei medici e degli infermieri.

Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Nella legge di bilancio ci si è impegnati per migliorare le condizioni economiche del personale sanitario e rendere più attrattivo il servizio pubblico, a partire dai settori in cui si rilevano maggiori criticità e disagi. Già nelle due precedenti leggi di bilancio è stato previsto un incremento della specifica indennità in favore del personale della dirigenza medica e del comparto sanità operante nel servizio di pronto soccorso, nonché la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico e del personale sanitario.
  •  La legge di bilancio attualmente in esame prosegue su questo percorso, rifinanziando la specifica indennità per il personale operante nei servizi di pronto soccorso e incrementando l'indennità di specificità della dirigenza medica e veterinaria, della dirigenza sanitaria non medica e infermieristica e l'indennità infermieristica di tutela del malato per la promozione della salute. Sono, inoltre, previsti incrementi del trattamento economico per gli iscritti alle scuole di specializzazione e finanziamenti per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza.
QUI la risposta completa.
 
- n. 3-01630, a prima firma Loizzo (Lega), indirizzata al Ministro della Salute, in materia di attività libero-professionale privata svolta dai professionisti sanitari.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Il Governo persegue, sin dal suo insediamento, l'obiettivo di valorizzare e rendere più attrattivo e gratificante il servizio prestato dai professionisti della sanità pubblica, contrastando l'esodo di competenze verso il settore privato.
  • Tale obiettivo si persegue attraverso il miglioramento del trattamento economico del personale sanitario, con incrementi stipendiali e trattamenti fiscali agevolati per il lavoro straordinario, ma anche con misure di parziale allentamento dei vincoli di esclusività, che consentano ai professionisti sanitari di dedicare un tempo limitato, nell'ambito dell'intera giornata lavorativa e compatibilmente con le regole europee di durata massima dell'orario di lavoro, ad attività o incarichi libero-professionali. 
  • In via sperimentale, per la prima volta, questa strada è stata intrapresa con l'articolo 13 del decreto-legge n. 34 del 2023, riguardante le professioni sanitarie, infermieristiche, di ostetricia, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, i cui operatori svolgono, in forza di un titolo abilitante, attività di prevenzione, assistenza, cura o riabilitazione, anche a domicilio. Tali prestazioni, fino al 31 dicembre 2025, possono essere svolte, a condizione che si sia liberi dal servizio, anche in favore del privato, con la finalità, tra le altre, di consentire la regolarizzazione di condotte in precedenza considerate non conformi alla legge.
  • La disposizione prevede un monitoraggio periodico, da parte del Ministero della Salute, sulla sua concreta attuazione, da svolgersi, comunque, entro due anni dall'entrata in vigore. L'esito di tale monitoraggio, unitamente a una riconsiderazione in senso maggiormente professionalizzante delle sopra richiamate categorie di operatori sanitari, consentiranno di valutare l'eventuale messa a regime della misura.
QUI la risposta completa.
 
- n. 3-01631, a prima firma Girelli (PD), in materia di DL Milleproroghe e annullamento delle sanzioni previste per l'obbligo vaccinale contro il Covid-19.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Si rappresenta che l'annullamento delle sanzioni amministrative relative all'inosservanza dell'obbligo vaccinale richiede una valutazione articolata che tenga conto di molteplici aspetti. In primis è doveroso sottolineare che ogni deroga a regole precedentemente stabilite necessita di particolare cautela, soprattutto in considerazione dei messaggi e delle interpretazioni che ne potrebbero derivare. 
  • Non rientra nelle competenze del Ministero della Salute esprimere valutazioni in merito a sanzioni amministrative; la decisione assunta dal Governo risponde, tuttavia, a due ordini di considerazioni. In primo luogo, emerge la volontà politica di chiudere definitivamente una pagina complessa e dolorosa della storia recente del nostro Paese, senza entrare nel merito dell'efficacia delle misure e delle terapie adottate nel periodo emergenziale, ma con l'obiettivo di favorire una rinnovata coesione sociale. In secondo luogo, va considerato che la materia è stata oggetto di numerosi contenziosi, con diverse pronunce dei giudici di pace, che hanno portato all'annullamento delle sanzioni, previste dall'articolo 4 del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44. 
  • Quanto alla proposta di destinazione delle risorse al personale sanitario, si fa presente che tale materia trova più appropriata collocazione nell'ambito delle politiche generali sul personale sanitario che il Governo sta affrontando attraverso specifici provvedimenti.
QUI la risposta completa.
 
- n. 3-01632, a prima firma Bignami (FdI), in materia di stato di avanzamento nell'implementazione degli interventi previsti dalla missione 6 del PNRR.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • L’intervento per l'implementazione delle centrali operative territoriali, con scadenza al 31 dicembre 2024, ha visto l'attivazione delle centrali previste dalla programmazione nazionale, come stabilito nei contratti istituzionali di sviluppo. Sono state rendicontate 480 centrali alla Commissione Europea per avviare la procedura di incasso della settima rata. Per quanto riguarda gli investimenti nelle case di comunità e negli ospedali di comunità, sono stati avviati 702 cantieri per le case di comunità (pari al 74% dell'obiettivo) e 235 cantieri per gli ospedali di comunità (pari al 77% dell'obiettivo), con un termine previsto per giugno 2026.
  • Per l'investimento nell'assistenza domiciliare, che prevede la presa in carico del 10% della popolazione over 65 entro giugno 2026, al 15 marzo 2024 è stato raggiunto l'obiettivo relativo all'anno 2023. Attualmente, sono in corso l'inserimento dei dati dei pazienti over 65 per il 2024, con l'obiettivo di raggiungere il target nazionale entro marzo 2025. Le rilevazioni preliminari suggeriscono che il target sarà raggiunto nei tempi previsti.
  • Per l'investimento nella digitalizzazione dei dipartimenti di emergenza e accettazione di primo e secondo livello, con l'obiettivo di intervenire su 280 strutture entro la fine del 2025, sono ancora in corso le attività di emissione degli ordinativi da parte dei soggetti attuatori. Attualmente, gli ordini complessivi ammontano a oltre 1 miliardo di euro, pari al 75% dell'importo totale previsto per questa misura del PNRR.
  • Per l'investimento nelle grandi apparecchiature sanitarie, che prevede la sostituzione di almeno 3.100 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico entro giugno 2026, è stato superato il target comunitario: oltre il 100% delle apparecchiature è stato ordinato, circa il 71% consegnato e il 68% collaudato. Grazie ai ribassi di gara, si prevede che entro giugno 2026 saranno messe in esercizio 3.209 apparecchiature, superando così l'obiettivo minimo previsto.
QUI la risposta completa.

 

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