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Prorogata al 2023 la deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali
La XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati ha approvato gli emendamenti, ricondotti ad un’unica riformulazione, per contrastare la carenza di personale sanitario
Barbara Castellano, Relazioni Istituzionali della Sede nazionale
La carenza di personale medico e infermieristico e la limitata disponibilità di posti letto negli ospedali, come denunciato da Aiop in più occasioni, sono tra le maggiori criticità del Servizio Sanitario Nazionale, che in questa fase di emergenza pandemica è stato costretto a moltiplicare gli sforzi per gestire al meglio ricoveri e urgenze.
Il rapporto Censis-Fnopi 2020 ha stimato questo bisogno in un reclutamento aggiuntivo di circa 57.000 infermieri. Secondo l’ultimo rapporto C.R.E.A. Sanità, 17^ edizione, il dato è ancora più preoccupante: rispetto alla media dei Paesi europei considerati, riferendosi alla popolazione nel suo complesso, l’Italia presenta un gap di - 3,93 infermieri ogni 1.000 abitanti che si traduce in una carenza di 237.282 unità di personale. L’analisi mette a confronto il numero di medici ed infermieri italiani rapportati alla popolazione totale ed alla popolazione over 75, con la media dei rispettivi valori di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna: Paesi che, proprio come l’Italia, lamentano carenza di personale. Ripetendo le analisi con riferimento alla sola fascia over 75, che è in continua crescita per effetto della scarsa natalità e dell’allungamento dell’aspettativa di vita, il numero di medici e infermieri ogni 1.000 abitanti over 75 risulta essere inferiore rispetto a quello della media dei Paesi europei considerati: allo stato attuale, mancherebbero all’appello più di 17.000 medici e 350.000 infermieri.
Tanto premesso, come anticipato nel n. 442 di Informaiop, nell’ambito dell’esame del DL Covid-19 riaperture di superamento fase emergenziale ("Conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, recante disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza" A.C. 3533) sono stati presentati cinque emendamenti volti a prorogare al 2023 la deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali ed estendere, quindi, la possibilità di esercitare temporaneamente, nel territorio nazionale, le qualifiche professionali sanitarie e la qualifica di operatore socio-sanitario, in deroga alle norme sul riconoscimento delle predette qualifiche.
La XII Commissione Affari Sociali della Camera, nella seduta del 28 aprile, ha concluso l'esame in sede referente.
Gli emendamenti, che ricordiamo essere stati presentati in maniera trasversale dai deputati, hanno ricevuto parere favorevole dal Governo e sono stati accolti secondo la seguente riformulazione:
All’articolo 6-bis, comma 1, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126, le parole: « , fino al 31 dicembre 2022 » sono sostituite dalle seguenti: « , fino al 31 dicembre 2023 ».
Questa settimana si attende l’approvazione in Aula per la successiva trasmissione del provvedimento al Senato. La conversione, infatti, deve avvenire entro il 23 maggio 2022.
A questo LINK il resoconto della seduta della XII Commissione.
A questo LINK il dossier dell’Ufficio Studi di Camera e Senato con l’analisi del provvedimento e, a pagina 88, l’analisi del novello art. 10, comma 5-quater concernente la proroga delle deroghe alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie.