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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Presidenza ISS. Via libera alla nomina del Prof. Bellantone
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Presidenza ISS. Via libera alla nomina del Prof. Bellantone

Mercoledì 4 ottobre, la Commissione Sanità e Lavoro del Senato ha approvato la proposta di nomina del Professor Rocco Domenico Alfonso Bellantone a Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. Durante la seduta si è svolta l'Audizione del Professore.

Mercoledì 4 ottobre, la Commissione Sanità e Lavoro del Senato ha approvato la proposta di nomina del Professor Rocco Domenico Alfonso Bellantone (Atto n.18) a Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. 

Durante la seduta si è svolta l'Audizione del Professore. Di seguito, si riporta il resoconto stenografico dell’audizione con i relativi interventi dei Senatori.

Conoscevo già l'Istituto Superiore di Sanità da addetto ai lavori e per la fama importante che esso detiene in Italia e nel mondo, e in questi ultimi giorni la mia stima e il mio apprezzamento sono accresciuti notevolmente. Ci sono indubbiamente delle cose che si possono fare per migliorare e soprattutto per sviluppare la ricerca. L'Istituto Superiore di Sanità nacque proprio con una vocazione formidabile per la ricerca. Nell'Istituto, infatti, hanno lavorato ben quattro premi Nobel. Negli anni, però, l'Istituto ha avuto una serie di mansioni importanti, tra le quali vi è anche quella regolatoria, dove l'Istituto ha assunto la funzione di organo tecnico del Ministero della Salute, svolgendo attività di sorveglianza, controllo e autorizzazione per le procedure di tipo sanitario. Nel tempo, è stato, inoltre, accorpato all’interno dell’Istituto il Centro Nazionale Trapianti. L'ISS ha assunto, anche, il ruolo di Osservatorio durante il periodo del Covid-19. Ci troviamo di fronte a un Istituto che si occupa di tantissime cose ma che nel tempo ha perso la sua eccellenza nella ricerca. Esso, oggi, si occupa di Global Health e della ricerca medica sulle persone, sulle donne e sugli uomini, ma anche della ricerca ambientale e del benessere animale, una ricerca dunque a 360 gradi con dei risultati apprezzabili.

L'anno scorso l'Istituto ha raccolto quasi 40 milioni di euro per la vincita di bandi competitivi a livello europeo ma anche a livello italiano. Il mio progetto, qualora voi mi voleste dare la fiducia, è quello di enucleare tre o quattro settori principali sui quali investire in maniera preponderante attraverso delle risorse umane. A mio avviso, l'Istituto oggi soffre un po' di autoreferenzialità e le carriere vengono fatte da chi arriva giovane e poi cresce, e questo è sicuramente un dato positivo. La mia lunga esperienza in altri ambiti mi insegna che se non c'è un confronto si corre il rischio di diventare autoreferenziali e sterili dal punto di vista della produzione della ricerca. Quindi, io vorrei aprire a bandi europei per l'arruolamento di nuovi giovani ricercatori per l'Istituto e vorrei arrivare a tre, quattro settori dove poter svolgere ricerca, anche andando a ricercare i c.d. cervelli in fuga. In tal caso, chiederei un supporto al Ministero e a voi Onorevoli e Senatori perché andrebbero cambiate le regole.

L'Istituto soffre, inoltre, di livelli stipendiali molto bassi, dove il comparto della ricerca ha stipendi più bassi del comparto sanità. Non è facile assegnare ruoli di rilievo all'interno dell'Istituto con livelli salariali più bassi rispetto a quelli che sono percepiti dai primari ospedalieri. In questo bisognerebbe trovare un sistema, anche attraverso l'erogazione di un bonus all'interno di un bando competitivo, attraverso l'erogazione di una percentuale che viene chiamata overhead, che di solito incamera l'Istituto. Questa percentuale potrebbe essere trattenuta un po' per le spese amministrative e un po' per il reinvestimento sulla ricerca.

Un altro argomento delicato che riguarda la ricerca afferisce agli spazi e vi è infatti una carenza di questi con laboratori un po' vetusti. Sapete che c'è un piano per ristrutturare le caserme in disuso e in particolare in questo momento il Ministero della Difesa con una importante fondazione a capitale italiano sta valutando la trasformazione di una caserma in un laboratorio biomedico. Sarebbe fondamentale per l'Istituto entrare in una cordata simile per poter trovare nuovi spazi.

Un altro argomento importante è quello dell'educazione. L'Istituto già oggi pubblica parecchio sui corretti stili di vita ma questo non è sufficiente. Ho in mente un piano ambizioso che va concordato con il Ministero della Salute e il Ministero dell'Istruzione. È assurdo che in Italia non ci sia un corso di educazione sanitaria. L'Istituto dovrebbe essere l'organo tecnico del Ministero dell'Istruzione per creare dei corsi che partano dalla terza elementare che trattino i corretti stili di vita, i danni del fumo, dell'alcol, delle droghe e che parlino del rapporto con gli altri, delle leggi sul bullismo e infine del moto. Queste situazioni non si risolvono con la galera o con le punizioni (a volte ahimè necessarie), si risolvono sin da piccoli a partire dai tre anni, cercando di spiegare loro cosa accade al proprio corpo se si hanno dei cattivi stili di vita. Questo è un programma ambizioso ma alla portata dell'Italia che la equiparerebbe a tutti gli altri Paesi occidentali.

Altro tema importante è quello del Centro Nazionale Trapianti. È un centro che funziona molto bene e l'anno scorso sono stati eseguiti in Italia 4000 trapianti, 2000 dei quali vitali che hanno salvato da morte certa delle persone. Oggi l’Italia è estremamente arretrata per quanto riguarda la donazione e le procedure di accesso alle donazioni andrebbero cambiate, io offrirei l'Istituto quale organo tecnico per cercare di adeguare la legge sulla donazione ai più elevati standard europei.

Con l'avvento della Legge Gelli sarebbe dovuto cambiare l'approccio penale alla colpa medica, dove caposaldo di questo processo è il fatto che i giudici e i suoi periti valutino la colpa dell'imputato sulla base dell'osservanza o meno delle linee guida e la legge affidava tempo fa all'ISS l'elaborazione di queste linee guida. Qui ho trovato una situazione preoccupante, in sette anni l'Istituto ha elaborato ottanta linee guida che non servono assolutamente a nulla.

Il mio progetto è quello di chiedere l'ausilio delle società scientifiche (presso il Ministero della Salute ne sono accreditate ben quattrocento) per chiedere loro di elaborare le linee guida.

Sarà fondamentale far conoscere l'Istituto all'esterno poiché esso è molto conosciuto agli addetti ai lavori ma assolutamente sconosciuto al cittadino. Nella migliore delle ipotesi viene confuso con il Consiglio Superiore di Sanità e nella stragrande maggioranza dei casi non sono conosciuti né l'uno e né l'altro. Io vorrei lanciare una campagna dove si informa il cittadino di cosa si occupa l'Istituto e soprattutto attivare nel portale la sezione "l'Istituto risponde", dove qualsiasi cittadino deve poter avere delle risposte immediate sui dubbi che ha.

In Italia le strutture sanitarie sono spesso poco conosciute da donne e uomini che ne hanno bisogno. Io penso che l'Istituto potrebbe creare con gli organi che ha all’interno una sorta di criteri minimi per ciascun reparto ospedaliero. Per esempio, in alcuni ospedali di Roma esistono dei reparti dove si opera un caso all'anno per singola patologia e voi mi dovete spiegare come un chirurgo possa operare correttamente operando solo un caso all'anno. L'Istituto potrebbe creare dei criteri minimi dove si dice che se un chirurgo non opera duecento postectomie l'anno non si è autorizzati a fare questi interventi. Un ulteriore idea un po' utopistica ma possibile è quella di creare un bollino blu con un accreditamento dei vari centri con l'ISS e con il Ministero della Salute, che potrebbero con le Regioni concedere il DRG al 100% e dare il 70 e l'80% agli ospedali non accreditati. A questo punto gli ospedali a basso flusso sparirebbero.

Ho due sogni che sono utopici, da un lato che i quattro Nobel dell'Istituto diventassero cinque per far concorrere dei gruppi che ambiscono a tale premio e dall'altro, vorrei che l'Istituto diventasse il Garante della Salute che in Italia ancora non esiste.

Interventi dei Senatori

Nel corso della seduta è intervenuta la Sen.ce Leonardi (FdI) che ha chiesto in che modo si intende instaurare un rapporto fra l'Istituto Superiore di Sanità e le Regioni.

Il Sen. Zullo (FdI) ha espresso la condivisione del proprio Gruppo rispetto agli obiettivi illustrati dal Professor Bellantone e ha richiamato l'attenzione su temi di grande interesse per la sanità pubblica, quali l'invecchiamento della popolazione, i trapianti, l'investimento nel capitale umano, la predisposizione di linee guida, anche in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e la ricerca. Ulteriori temi di approfondimento sono a suo parere la qualità della spesa nella gestione delle aziende sanitarie e l'interazione con gli altri centri di ricerca sanitaria e a tal proposito ha chiesto se l’Istituto oggi possa avere un ruolo manageriale per la conduzione delle aziende sanitarie. Infine, ha chiesto come si intende coniugare la ricerca condotta dagli IRCSS con quella dell’Istituto.

La Sen.ce Cantù (Lega) ha sottolineato le potenzialità dell'apporto dell'Istituto superiore di sanità riguardo alle fondamentali questioni dell'appropriatezza e delle liste di attesa e soprattutto del sistema di rating relativo agli ospedali accreditati accennato dal Professore.

Il Sen. Silvestro (FI) ha condiviso a nome del proprio Gruppo, le considerazioni del Senatore Zullo (FdI) e della Senatrice Cantù (Lega).

In aggiunta, è intervenuto il Presidente Zaffini (FdI) che ha chiesto se l’Istituto oggi possa intervenire attraverso il concetto dell’appropriatezza sugli investimenti in sanità delle Regioni. Mentre in merito alla ricerca ha chiesto come mai non si è riusciti a portare a termine un vaccino italiano durante il periodo del Covid-19.

Di seguito la risposta del Professor Bellantone:

  • Gran parte delle domande poste pone in evidenza la necessità dell’intervento del legislatore. In merito alla ricerca, è molto difficile stabilire delle priorità sulla base dell'importanza di un argomento rispetto ad un altro. L’Istituto ha un comitato scientifico che può valutare le proposte che i singoli gruppi di ricerca conducono, e si potrebbe assegnare un bollino ai gruppi più promettenti.
  • Per attrarre i ricercatori si potrebbe dare una parte delle risorse che si conquistano vincendo dei bandi competitivi. Un altro aspetto assurdo che ho trovato provenendo dal privato accredito è quello relativo al fatto che l’Istituto fondi le proprie basi soltanto sulle erogazioni ministeriali e sui bandi di ricerca e non su un cinque per mille. L’Humanitas e il San Raffaele ricevono, invece, fior di quattrini dai cittadini che premiano la ricerca. La prima cosa che vorrei fare è quella di creare un ufficio apposito che si occupi di attingere a questi fondi. L’Istituto è pubblico ed è strano che non possa accedere a donazioni da privati e io, guardando il bilancio, ho notato che non c’è mai stato un lascito a favore dell’Istituto, eppure vi assicuro che ci sono istituzioni in Italia di peso nettamente inferiore che ricevono donazioni e lasciti. Questa è una cosa che dovrebbe essere accettata da tutti, a partire dai sindacati, ma soprattutto non si può continuare con le retribuzioni a pioggia. Occorre imparare a premiare chi lo merita.
  • In merito agli stili di vita, l’Istituto può apportare il  proprio contributo considerato che esso detiene fior fiore di professionisti. La formazione nelle scuole può aiutare i bambini sin da piccoli a intraprendere un corretto stile di vita.
  • Per la medicina di genere, al momento ho sulla scrivania un documento su di essa che tratta soprattutto dell’informazione. All’Università Cattolica ho sempre portato avanti questo argomento. Negli anni passati, un farmaco si sperimentava su una popolazione di uomini, e quei risultati venivano somministrati anche alle donne con delle conseguenze incredibili. Mi impegnerò tantissimo su questo fronte.
  • In relazione al rapporto con le Regioni, l’Istituto non si occupa del rapporto con le regioni, sebbene all'interno dell’Istituto vi sia un componente della Conferenza Stato-Regioni che ne fa parte, ma questo non è sufficiente, qui occorre l’intervento del legislatore mirato al sostegno dei cittadini nelle aree più deboli.
  • In merito ai collegamenti con la ricerca, ho trovato delle possibili partnership pubblico-privato molto interessanti e ritengo che l’Istituto soffra di una certa rigidità nei rapporti con gli enti istituzionali. Io non ci vedrei nulla di male se l’Istituto oggi potesse accedere a dei fondi privati, visto che oggi nel Consiglio di Amministrazione c’è già chi si occupa di vigilare su questo aspetto.
  • In merito, invece, al precedente Presidente dell’Istituto, Silvio Brusaferro, devo dire che ho trovato un Istituto in splendida forma, e quindi non posso che parlarne bene.

Infine, il Sen. Guidi (Noi Moderati) ha espresso delle riserve riguardo alla gestione della fase pandemica da parte dell’Istituto, pur nel contesto di una gestione apprezzabile, ed ha manifestato fiducia nei confronti del Professor Bellantone.

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