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Criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti affetti da COVID-19
Agenas ha pubblicato la versione 2.0 del rapporto destinato ai professionisti clinici ed ai settori organizzativi di Regioni e le Province Autonome impegnati nella gestione dell’emergenza Covid
Angelo Cassoni, Ufficio studi
Dopo la fase più acuta della prima ondata pandemica, nel corso della quale le strutture della componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale, ed in modo particolare quelle di area Aiop, hanno svolto un ruolo di insostituibile supporto per evitare lo shock di un sistema ospedaliero messo duramente alla prova da un’emergenza improvvisa e quasi fuori controllo, stiamo vivendo con misurata distensione questo momento di graduale uscita dalla seconda ondata registrata nei primi mesi del 2021.
I risultati di una campagna vaccinale tutto sommato ben gestita ed alla quale stanno contribuendo in modo concreto ed efficiente molte delle nostre aziende associate, trasmettono fiducia ma non consentono di considerare definitivamente superate le criticità legate alla gestione della pandemia. Anche in vista, quindi, di un autunno che potrebbe essere agitato dalla diffusione di nuove varianti del virus, il sistema non deve farsi cogliere di sorpresa e deve essere in grado di reagire velocemente ed in modo efficace.
E proprio in quest’ottica, la versione 2.0 del rapporto Agenas sui criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti Covid si propone come fonte concreta e preziosa di informazioni a supporto di quelle figure, di area clinica e di area organizzativa, che devono sovrintendere e coordinare le attività conseguenti. Per la sua realizzazione l’Agenzia ha istituito un gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Matteo Bassetti, Direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Professore Ordinario di Malattie infettive dell'Università di Genova e Presidente della Società Italiana di terapia antinfettiva (SITA); il gruppo è formato da clinici di rilievo nazionale direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza sanitaria provenienti da diversi contesti regionali. Le aree di competenza rappresentate includono le malattie infettive e tropicali, le malattie dell'apparato respiratorio, la medicina interna, la medicina d’emergenza e urgenza e l’anestesia, rianimazione e terapia intensiva e del dolore, opportunamente coadiuvate da competenze medico legali ed epidemiologiche.
Il documento, pur nella consapevolezza che ogni paziente affetto da Covid è portatore di una propria condizione clinica, si propone di identificare delle caratteristiche tipiche utili a supportare da una parte i medici nella definizione del setting assistenziale appropriato in ambito ospedaliero e, dall’altra, le Regioni e le Province Autonome nella complessa programmazione dei servizi sanitari.
I criteri di appropriatezza selezionati hanno lo scopo di fornire ai pazienti il trattamento più indicato rispetto alle caratteristiche cliniche ed ai bisogni assistenziali, garantendo in questo modo l’erogazione di prestazioni sanitarie in un contesto di favorevole e adeguato rapporto di “beneficio-rischio-costo”, connotandosi per valenza clinica, prescrittiva ed organizzativa.
In relazione ai quadri clinici di presentazione della malattia il documento propone una classificazione funzionale ai propri obiettivi avendo a riferimento quelle realizzate da organismi internazionali, dalle società scientifiche, integrate dal parere degli esperti del gruppo di lavoro, richiamando in particolare i criteri proposti dal National Institute of Health (NIH). Nel contesto della definizione ed applicazione dei criteri di appropriatezza, gli estensori hanno riservato la dovuta attenzione agli aspetti legati ad una adeguata informazione e alla corretta acquisizione del consenso del paziente, anche ai fini delle valutazioni di opportunità connesse all’eventuale coinvolgimento, in alcune importanti decisioni, dei prossimi congiunti.
Il report evidenzia inizialmente una classificazione della patologia COVID-19 in relazione alle caratteristiche cliniche dei pazienti, indicandone lo stadio e le caratteristiche: dall’infezione asintomatica, alla malattia lieve, fino a giungere per gradi successivi alla malattia grave ed a quella critica, caratterizzata quest’ultima da insufficienza respiratoria, shock settico e/o insufficienza multiorgano.
I criteri di appropriatezza illustrati riguardano, per i pazienti con malattia lieve e moderata, una gestione con setting di presa in carico di primo livello, con gestione domiciliare o presso strutture extra-ospedaliere dedicate (Alberghi assistiti, RSA, Lungodegenze e Strutture intermedie, tra cui gli ospedali di comunità.
Per i pazienti con caratteristiche cliniche più complesse è necessario ricorrere invece ad una gestione di tipo ospedaliero, con setting specifici che vengono descritti per ogni tipologia e livello di assistenza: dalla media complessità, alla degenza semi-intensiva respiratoria e fino alla terapia intensiva, per la quale gli accessi dovrebbero essere limitati ai pazienti che non rispondono in modo adeguato al supporto respiratorio non invasivo o che presentano altri tipi di compromissione o manifestano uno stato di agitazione psicomotoria nonostante la sedazione.
Le tipologie di quadri clinici da avviare ai successivi percorsi assistenziali sono declinate in modo puntuale nella Tabella 3, mentre nella tabella 4 vengono descritti i criteri di appropriatezza per le modalità di dimissione dalle varie tipologie di reparto di ricovero.
Il report completo è presente in allegato e può essere consultato CLICCANDO QUI