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Inflazione e caro energia: la lettera UEHP alle Istituzioni europee
Le preoccupazioni per la tenuta dei sistemi sanitari e dunque la garanzia del diritto alle cure dei cittadini dei Paesi membri nel documento pubblicato su EURACTIV
Alice Basiglini, Centro Studi e Relazioni internazionali Aiop
Ancora indebolita dall’urto pandemico, la Sanità europea si trova ad affrontare un nuovo fenomeno che rischia di pregiudicare lo stesso modello di welfare che caratterizza il vecchio continente: a settembre, il tasso annuo d’inflazione nell’Eurozona ha fatto segnare l’ennesimo record, passando dal 9,1% di agosto al 10%. A determinare un dato a due cifre è stato principalmente il rincaro dei prezzi dell’energia, che ha raggiunto il 40,8% contro il 38,6% di agosto (fonte Eurostat).
Le preoccupazioni per la tenuta dei sistemi sanitari e dunque la garanzia del diritto alle cure dei cittadini dei Paesi membri sono state riportate in una lettera aperta a firma UEHP, indirizzata alle Istituzioni europee e pubblicata sulla rivista EURACTIV.
La crisi inflattiva ha anticipato quella energetica (i prezzi delle forniture mediche sono, infatti, da tempo in aumento e la questione salariale sollevata dal personale sanitario è stata solo acuita nell’emergenza Covid) e l’aumento dei costi – spiega UEHP - non è più sostenibile né affrontabile senza che sia stabilita una forma di adeguamento del finanziamento della Sanità ai costi necessari a garantire servizi e prestazioni sicuri e appropriati.
Di fatto, UEHP chiede di “scoprire” di nuovo quello che la Pandemia aveva fatto ri-scoprire (evidentemente non impariamo mai!): la definitiva affermazione del diritto alle cure quale primo e vero pilastro del welfare nella scala di priorità di utenti, istituzioni e politica.
Serve in tal senso una posizione europea immediata, perché l’altro insegnamento presto dimenticato di una pandemia ancora in corso è l’importanza dell’agire comune e di una direzione chiara e unitaria tra Paesi confinanti e interdipendenti.