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Notizie dalla Liguria

CCNL. Cittadini: “Bene l'apertura Ministro, sia così tempestivo anche per chi opera nelle strutture private”

Dichiarazioni pubblicate su Quotidiano Sanità lo scorso 23 novembre 2018

"L’apertura del Ministro Giulia Grillo alle richieste dei sindacati dei medici che operano nella componente di diritto pubblico del SSN, è un’ottima notizia. Chiediamo che possa essere attivato, con la stessa tempestività, un confronto anche con la componente del SSN di diritto privato, nella quale lavorano 12mila medici, 26mila infermieri e tecnici e oltre 32mila operatori socio-sanitari, che ogni giorno consentono di dare una risposta alla domanda di salute degli italiani, contribuendo, in modo determinante, all’offerta sanitaria del Paese”, lo dichiara Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute.

Gdpr. Valutazione di impatto per i trattamenti transfrontalieri

Il Garante individua le operazioni a rischio

D’ora in poi, pubbliche amministrazioni e aziende italiane che effettuano trattamenti di dati volti ad offrire beni e servizi anche a persone residenti in altri Paesi dell’Unione europea avranno uno strumento in più per applicare correttamente il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati. Il Garante per la privacy ha predisposto, come stabilito per le Autorità di controllo nazionali dal Gdpr, un elenco delle tipologie di trattamento che i soggetti pubblici e privati dovranno sottoporre a valutazione di impatto. L’elenco recepisce le osservazioni del Comitato europeo per la protezione dei dati al quale era stato sottoposto dal Garante per il prescritto parere.
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Notizie Aiop Nazionale

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Le raccomandazioni del Forum sulla sanità a Bruxelles

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti Internazionali

Si è svolto a Bruxelles il 29 novembre scorso il primo EU Health summit, un forum cui partecipano 28 organizzazioni europee, tra cui l’UEHP, il cui scopo è di focalizzare l’attenzione sul tema della salute in tutte le politiche europee. L’accesso a servizi efficaci e di alta qualità, che costituisce un bene comune e una condizione di prosperità, deve avere un posizione centrale nell’agenda delle Istituzioni comunitarie e, per sollecitarle ad impegnarsi in questa direzione, i partecipanti al forum hanno sottoscritto dieci raccomandazioni che saranno presentate ufficialmente alle autorità centrali di Bruxelles.
Anche se negli ultimi anni l’Unione è stata sempre più attiva sul tema della protezione della salute, nuove sfide sanitarie e sociali, come l’invecchiamento della popolazione, possono essere efficacemente affrontate solo se coordinate a livello europeo. Dal Forum, cui hanno partecipati leader europei, autorità politiche e stakeholder in campo sanitario, è dunque emersa una serie di input per orientare la politica sanitaria europea in ambiti quali la ricerca e l’innovazione, la gestione dei dati e la sanità digitale, l’organizzazione ed il finanziamento dell’assistenza sanitaria, nel rispetto del principio generale “Health in all policies”.
Le conclusioni del Forum hanno trovato espressione in dieci raccomandazioni rivolta al Parlamento e alla Commissione, che usciranno rinnovati dalle prossime elezioni europee. Il testo identifica e commenta dieci principi fondamentali:
• sostenere l’applicazione di programmi evidence-based per la prevenzione
• promuovere l’implementazione di misure standardizzate degli outcome
• identificare e diffondere le best practice in campo medico
• consolidare il lavoro di monitoraggio e verifica delle performance dei sistemi sanitari e sociali
• supportare la riforma del sistema sanitario
• creare un Forum per facilitare l’accesso all’innovazione sanitaria
• assicurare ai pazienti una migliore accessibilità delle prestazioni transfrontaliere
• sostenere un’assistenza basata sull’evidenza, costruendo network di riferimento e registri europei
• stabilire un programma europeo di educazione sanitaria per i professionisti ed i cittadini
• facilitare una partnership con gli stakeholder in sede regionale per superare le diseguaglianze.
Per realizzare questo programma a tutto campo, la Commissione europea dovrebbe: prevedere la nomina di un Vice Presidente per la sanità, al fine di assicurare una leadership ad alto livello, in grado di coordinare le diverse iniziative; stabilire un Comitato Direttivo per garantire un coordinamento ottimale delle attività di ricerca ed accrescere il budget per il loro finanziamento; fondare un istituto europeo della sanità per produrre un ampio spettro di dati sanitari destinati ad informare i politici, i ricercatori, l’industria ed i provider. Nell’ambito specifico della sanità digitale è importante costruire una piattaforma digitale europea ed assicurare l’interoperabilità.
Non si tratta di semplici dichiarazioni di principio, perché ognuna delle raccomandazione viene precisata sotto il profilo dei contenuti, delle esigenze operative e dei finanziamenti necessari per avviarne la realizzazione. Per quanto concerne, ad esempio, il sostegno alla riforma dei sistemi sanitari, si afferma che l’UE dovrebbe continuare ad assisterli attraverso gli strumenti di finanziamento come il Fondo sociale europeo (ESF+) e quello per lo sviluppo regionale (ERDF), al fine appunto di trasformare e modernizzare i sistemi socio-sanitari, attraverso l’integrazione delle cure, l’informatica sanitaria, gli investimenti nell’informazione e la prevenzione. L’Unione dovrebbe inoltre fornire agli Stati membri ed alle Regioni expertise utili per guidare gli investimenti in maniera fondata sull’evidenza, attraverso dati comparativi e verifiche in armonia con le raccomandazioni. In particolare, dovrebbe aiutarli ad analizzare l’efficacia ed il funzionamento dei loro sistemi nazionali, identificando le opportunità per sottrarre parte degli investimenti agli interventi di scarso valore e investire, invece, in iniziative valide per il futuro.
Il Parlamento e la Commissione che usciranno dalle elezioni europee segneranno davvero una svolta nella politica sanitaria europea?

In allegato il testo completo delle dieci raccomandazioni
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