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Notizie dalla Liguria

CCNL. Cittadini: “Bene l'apertura Ministro, sia così tempestivo anche per chi opera nelle strutture private”

Dichiarazioni pubblicate su Quotidiano Sanità lo scorso 23 novembre 2018

"L’apertura del Ministro Giulia Grillo alle richieste dei sindacati dei medici che operano nella componente di diritto pubblico del SSN, è un’ottima notizia. Chiediamo che possa essere attivato, con la stessa tempestività, un confronto anche con la componente del SSN di diritto privato, nella quale lavorano 12mila medici, 26mila infermieri e tecnici e oltre 32mila operatori socio-sanitari, che ogni giorno consentono di dare una risposta alla domanda di salute degli italiani, contribuendo, in modo determinante, all’offerta sanitaria del Paese”, lo dichiara Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute.

Gdpr. Valutazione di impatto per i trattamenti transfrontalieri

Il Garante individua le operazioni a rischio

D’ora in poi, pubbliche amministrazioni e aziende italiane che effettuano trattamenti di dati volti ad offrire beni e servizi anche a persone residenti in altri Paesi dell’Unione europea avranno uno strumento in più per applicare correttamente il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati. Il Garante per la privacy ha predisposto, come stabilito per le Autorità di controllo nazionali dal Gdpr, un elenco delle tipologie di trattamento che i soggetti pubblici e privati dovranno sottoporre a valutazione di impatto. L’elenco recepisce le osservazioni del Comitato europeo per la protezione dei dati al quale era stato sottoposto dal Garante per il prescritto parere.
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Notizie Aiop Nazionale

La responsabilità professionale medica
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La responsabilità professionale medica

Tavola rotonda del 28 novembre 2018

Lo scorso 28 novembre, a Roma, presso l’Hotel Parco dei Principi, la Fondazione Iniziativa Europa, in collaborazione con Dedalus ed European Brokers, ha promosso un importante convegno su “La responsabilità professionale medica nel difficile equilibrio tra quadro normativo, interventi giurisprudenziali ed efficacia clinica”.
Ha aperto i lavori il prof. Michele Vietti, presidente della Fondazione, che ha esposto una sintesi del contesto normativo di riferimento del settore e delle più recenti sentenze che hanno reso ancora più problematica l’interpretazione del problema nelle sue applicazioni concrete.
Dopo i saluti di Giovanni Mammone, Primo Presidente della Corte di Cassazione, Federico Gelli, Relatore per la Camera dei Deputati della legge 24/2017, ha parlato, in un video-messaggio, delle finalità della legge e delle prospettive che avrebbe voluto aprire.
É intervenuto, quindi Giovanni di Giacomo, ortopedico specialista nella chirurgia della spalla, del ginocchio e del gomito, del Concordia Hospital di Roma, che ha evidenziato i problemi applicativi della legge, nell’ottica del medico.
Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop, è quindi intervenuta in una interessante tavola rotonda, nella quale si è confrontata con Luigi Birritteri, Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Sezioni Civili. 
La legge Gelli è una riforma che ha cambiato molto il rapporto tra i pazienti e chi esercita la professione sanitaria in Italia e che responsabilizza questi ultimi ad aumentare il proprio livello di attenzione e di formazione, in particolare, sul rischio clinico. Nelle nostre strutture, il contenzioso sanitario è sotto la media nazionale, tuttavia, al fine di perseguire l’obiettivo principale, che è quello della sicurezza del paziente, dobbiamo aumentare l’attenzione alla prevenzione e alla formazione per la riduzione del rischio clinico.” Ha dichiarato il Presidente nazionale AIOP in apertura del suo intervento, ribadendo come: “Corre obbligo, tuttavia, rilevare un aspetto della legge Gelli in merito al quale abbiamo sollevato diverse perplessità, anche, in corso della sua emanazione. La Gelli, infatti, se da un lato ha alleggerito la posizione del medico introducendo la responsabilità contrattuale e la rivalsa in sede civile solo per colpa grave, al fine di scoraggiare il ricorso alla medicina difensiva, dall’altra ha, notevolmente, appesantito la responsabilità delle strutture sanitarie, senza peraltro ottenere effettivi benefici.
Ha concluso dichiarando come: “A meno di un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore, rileviamo che la sensazione generale è che tale intervento normativo abbia suscitato un gran numero di problemi applicativi e dubbi che corrono il rischio di vanificare il significato vero e autentico della legge, ovvero quello di promuovere la gestione proattiva del rischio. La mancata emanazione dei decreti attuativi relativi agli aspetti assicurativi ha comportato di fatto una paralisi senza produrre la tanto attesa diminuzione dei costi assicurativi a carico del personale medico. Tra le note più dolenti della riforma vi è, anche, quella relativa al diritto civile, penale e processuale che sembra si limiti ad arricchire le soluzioni precedenti, producendo un sistema che, di fatto, presenta ancora diversi difetti, e che non risolvono una materia così complessa come quella della responsabilità degli esercenti la professione sanitaria. Da più parti è stata sottolineata, tra le varie ipotesi, la necessità di provvedere alla creazione di un Istituto ad hoc per la responsabilità medica, totalmente concepito e strutturato ex novo, vista la specificità della materia.
Nella Tavola rotonda, moderata dall’avv. Giuseppina Rubinetti, sono emersi i vari filoni giurisprudenziali e le difficoltà di interpretazione della legge. La Presidente Cittadini, pur condividendo le finalità della legge, ha evidenziato che la Legge Gelli, che voleva semplificare i problemi della responsabilità medica, ha fallito il suo scopo, creando ulteriori problemi alle strutture, ai medici e alla magistratura chiamata a dirimere le questioni, lasciando i cittadini e gli operatori ad una situazione confusa che avrà bisogno di ulteriori provvedimenti legislativi, se non di una vera e propria riforma della stessa Legge Gelli.

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