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Nuovo Decreto Tariffe: le associazioni confindustriali scrivono agli Assessori regionali alla Sanità
C'è il rischio concreto che l’indiscriminata riduzione e l’assenza di confronto nella definizione del tariffario ponga in ulteriore difficoltà il sistema di erogazione, con una riduzione complessiva delle prestazioni disponibili e l’allungamento delle liste d’attesa
I rappresentanti del settore sanità nell’ambito di Confindustria Lombardia, Confindustria Veneto, Confindustria Piemonte, Confindustria Sicilia e Confindustria Emilia-Romagna hanno scritto agli Assessori alla Salute delle rispettive Regioni per far sentire la propria voce sul Nuovo Decreto Tariffe.
Stiamo infatti assistendo, in questi ultimi mesi, ad un’iniziativa ministeriale che, in assenza di un reale confronto con le categorie produttive e senza applicare una metodologia condivisa, mira a rivedere, al ribasso, il tariffario delle prestazioni ambulatoriali e di laboratorio, a fronte delle necessità di introdurre i c.d. “nuovi LEA”.
Ne consegue che, senza un preliminare percorso di condivisione, nella definizione delle tariffe o nello spacchettamento delle stesse, vengono previsti valori non in linea con i reali costi di produzione, peraltro molto mutati nel tempo e decisamente incrementati nel corso degli ultimi anni.
Nello specifico la richiesta della associazioni confindustriali agli Assessori competenti è di separare l’approvazione delle tariffe dei “nuovi LEA”, che può essere fatta al più presto, dalla revisione delle tariffe attuali, che potrà essere discussa dopo una completa revisione della metodologia e un approfondito confronto con gli erogatori di diritto pubblico e di diritto privato.
- Si allegano le lettere inviate dalle associazioni confindustriali.