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Cittadini (Aiop): "Troppe criticità nella disciplina della concorrenza"
Venerdì 21 giugno u.s., si è tenuto a Palermo il primo Innogea Talks, dal titolo “Qualità e sicurezza delle cure. Come migliorare le prestazioni delle strutture alla luce del Decreto Concorrenza”, presso la Sala Marina del Marina Convention Center alla presenza di numerosi esponenti provenienti dal mondo delle istituzioni, della politica e della sanità. Presente all'evento anche la Presidente di Aiop Sicilia, Barbara Cittadini.
Venerdì 21 giugno u.s., si è tenuto a Palermo l’evento Innogea Talks, dal titolo “Qualità e sicurezza delle cure. Come migliorare le prestazioni delle strutture alla luce del Decreto Concorrenza”, presso la Sala Marina del Marina Convention Center alla presenza di numerosi esponenti provenienti dal mondo delle istituzioni, della politica e della sanità.
Presente a Innogea Talks anche la Presidente di Aiop Sicilia, Barbara Cittadini.
Nel suo intervento la Presidente ha sollevato perplessità nei confronti della disciplina della concorrenza in quanto “penalizza le strutture di diritto privato” ha affermato Cittadini, che ha aggiunto “se è finalizzato a misurare la qualità delle strutture mi chiedo perché questo avvenga per la componente di diritto privato e non anche per la componente di diritto pubblico: è una normativa che nasce in contrasto con tutto ciò che regolamenta la componente privata.
Ci troviamo infatti di fronte a una disciplina in contrasto con la Direttiva europea Bolkestein, che esclude espressamente i servizi sanitari dal suo campo di applicazione, sia con l’assetto normativo sanitario italiano che vede quali titolari della competenza in materia di concorrenza e di tutela della salute soggetti diversi: se la concorrenza, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, è materia di legislazione esclusiva dello Stato, la tutela della salute è prevalentemente regionale. Cittadini, inoltre, ha aggiunto che "i criteri di selezione delle strutture di diritto privato e la dinamica degli affidamenti periodici rendono complessa l’attività di programmazione degli investimenti da parte degli erogatori privati accreditati, mettendo a rischio la stessa continuità delle prestazioni assistenziali".
All'evento, introdotto dal Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, hanno partecipato il Presidente di Innogea Marco Lampasona, il Presidente Nazionale di Aris, Virginio Bebber, il Presidente Regionale di Aris, Domenico Arena, e Toti Amato, Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo.
Marco Lampasona ha dichiarato:"Il miglioramento della qualità delle cure passa anche da appuntamenti come quello odierno, fatti di confronto e condivisione di esperienze tra ospedali. Spero che in futuro possano esserci più omogeneità e uguaglianza nel Servizio sanitario nazionale, che spesso invece ha prestazioni ed esiti a macchia di leopardo: auspico inoltre che la concorrenza in ambito sanitario assuma sembianze completamente diverse dagli altri settori, al fine di raggiungere in un disegno armonico gli obiettivi di salute del nostro paese. Per vent’anni siamo stati al fianco degli ospedali di tutta Italia, riteniamo giusto che i cittadini abbiano accesso a cure uguali nell’intero territorio”.
Virginio Bebber ha dichiarato: “La sanità è un servizio e come tale deve mettere al centro l’uomo: la concorrenza va bene per offrire un servizio di massima qualità, ma non si smetta mai di considerare l’uomo come riferimento”.
Domenico Arena ha dichiarato:"La concorrenza al nostro settore non serve, l’umanizzazione delle cure non deve mai essere messa in discussione: siamo aperti a un confronto con il ministero per le modifiche normative che possano migliorare il settore sanitario, non chiediamo la luna ma solo che si torni a dare giustizia a un settore fondamentale per l’Italia”. In particolare, “sul decreto concorrenza abbiamo proposto un emendamento che chiedesse da un lato la soppressione della pubblicazione da parte delle regioni di criteri oggettivi di selezione, dall’altro la contrattualizzazione al posto della selezione dei soggetti privati chiamati a valorizzare le prestazioni sanitarie”.
Toti Amato ha rilanciato invece le perplessità sull’autonomia differenziata:"La posizione della Federazione nazionale dei Medici è stata molto critica: ovviamente la accettiamo e ci adegueremo, ma presseremo parecchio per avere chiarezza su quali siano le responsabilità delle regioni. Vigileremo anche sulla qualità e sicurezza delle cure: in una regione che non ha bilanci floridi è quantomeno importante che si possa garantire un’assistenza adeguata a chiunque ne abbia bisogno”. In merito alla carenza dei medici in Sicilia Amato ha detto:"è un problema serio, su cui non potremo assolutamente fare le nozze con i fichi secchi: chiediamo con forza che si possa rivedere la situazione dei nostri medici, sia del territorio sia ospedalieri, affinché possano partecipare attivamente alla programmazione”.