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"Covid e Long Covid: la Sanità Siciliana e il PNRR". L'intervento della presidente Barbara Cittadini
Lo scorso martedì 17 maggio la presidente Barbara Cittadini ha preso parte alla tavola rotonda organizzata in occasione del Mediterranean HealthCare Hackathon | Launch edition 2022
L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha riaperto in modo prorompente il dibattito sul nostro SSN, sottolineandone capacità e resilienza, ma anche le debolezze strutturali.
L'evento, che ha avuto luogo a Palermo lo scorso 17 e 18 maggio, presso Palazzo Steri, ha avuto il merito di aprire un dibattito sulla sanità siciliana a due anni dall'inizio di una pandemia che ha impattato in modo fortissimo sul sistema-salute.
La presidente nazionale Barbara Cittadini è intervenuta nella sessione iniziale di martedì 17 maggio, mentre le conclusioni del convegno sono state affidate al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Il 2020, in più occasioni, è stato definito annus horribilis: un anno “spartiacque” nella nostra esistenza, che ha radicalmente cambiato la nostra vita personale, professionale e la conseguente declinazione della società in chiave politica, sociale e, anche, sanitaria.
La nostra sanità, a causa del Covid-19, è entrata in crisi, evidenziando carenze strutturali e di programmazione. Ancora oggi, infatti, siamo costretti a fare i conti con le ricadute di una pandemia che continua a mettere sotto stress la sanità ospedaliera e territoriale da una parte, i professionisti e i pazienti dall’altra.
In un panorama così complesso, "l’Aiop – ha ricordato la presidente Cittadini – ha da subito scelto di affrontare l'emergenza con pieno senso di responsabilità e unità di impegno, mettendo le proprie strutture ospedaliere a disposizione per assicurare la migliore e la più efficace risposta a tutela della salute dei cittadini, attuando scrupolosamente le direttive nazionali e regionali emanate dalle autorità".
"Oltre a tutte le misure già adottate nelle nostre strutture per la lotta alle infezioni ospedaliere - ha precisato la presidente - sono state assunte ulteriori precauzioni per i pazienti e per le migliaia di operatori sanitari che, quotidianamente, con dedizione e professionalità, sono al servizio. Ecco perché tutte le nostre strutture sanitarie hanno immediatamente fornito un pieno e deciso contributo nell’ambito dei Piani di Emergenza predisposti dalle singole Regioni a seconda dello stato emergenziale e delle specifiche esigenze territoriali per la gestione dei pazienti Covid e per garantire la continuità delle cure ed assistenza a tutti i pazienti non-Covid".
La presidente ha successivamente illustrato i dati della nostra Associazione, a testimonianza del valore e dell’apporto in termini di servizio di cura ai cittadini, ricordando come l’AIOP, fin da subito, abbia avviato una continua e attenta interlocuzione con il Ministero della Salute e con tutti i Governi regionali preposti alla gestione dell’emergenza, per inquadrare e regolamentare l’impegno e l’apporto che la componente di diritto privato del SSN poteva garantire in un momento storico così delicato.
Infatti, stando ai dati comunicati, la componente di diritto privato del SSN ha, nel suo complesso, messo a disposizione circa 1.300 posti letto che corrispondono al 16% della rete complessiva dei posti letto di terapia intensiva del nostro SSN e circa 40.000 posti letto per acuti, pari al 22% dei posti letto acuti presenti sul territorio nazionale, al fine di decongestionare l’afflusso e la gestione di quei pazienti che non sono riusciti a trovare assistenza nelle strutture di diritto pubblico.
"Molte delle nostre strutture sanitarie hanno completamente stravolto la propria organizzazione per operare in sinergia con gli ospedali pubblici, accogliendo i pazienti contagiati o non contagiati - ha ricordato la presidente Cittadini -. Ed è questo fulgido esempio di collaborazione tra le anime del SSN che dovrebbe orientare le scelte e i disegni della sanità del futuro".
Purtroppo, occorre constatare, però, che "in Italia la spesa corrente in sanità dal 2008 al 2019 è rimasta pressoché invariata, mentre la pianificazione odierna della spesa corrente post-investimenti PNRR va, addirittura, verso una diminuzione in rapporto al Pil".
I numeri che emergono da un'analisi del DEF 2022, infatti, non lasciano scampo: la spesa pubblica in sanità diminuirà a un tasso medio annuo dello 0,6% mentre, invece, nel medesimo arco temporale, per il Pil si prevede una crescita in media del 3,8%.
La presidente Barbara Cittadini a fronte di questi dati, ha, dunque, indicato il rischio, concreto, di trovarsi presto a dover gestire, a livello nazionale e regionale, più strutture ma con meno risorse.
Questo comporta il permanere, sugli ospedali, di "livelli di stress inaccettabili, con conseguenze drammatiche, per quanto prevedibili, in punto di liste di attesa, di mobilità sanitaria e di rinunce alle cure".
La presidente ha, infine, auspicato l'avvio di "una politica sanitaria lungimirante, che assicuri i più alti standard di cura ed efficienza e ridisegni, in maniera funzionale e organica, il Servizio Sanitario Nazionale".
In allegato il programma.