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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

Obbligo vaccinale per gli operatori sanitari
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Obbligo vaccinale per gli operatori sanitari

Scattano le prime sospensioni

Francesca Gardini, Ufficio giuridico 

A due mesi dall’entrata in vigore del D.L. 44/2021 con il quale, come ormai noto, è stata introdotta la vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 quale requisito essenziale per lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte degli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, si registrano le prime sospensioni dei lavoratori del comparto sanitario pubblico.

È di mercoledì u.s., infatti, la comunicazione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, consultabile sul sito istituzionale al seguente link, con la quale si è resa nota la decisione della stessa di inibire a 115 operatori sanitari non vaccinati, nei confronti dei quali era stato notificato formale atto di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale, la possibilità di accedere ai rispettivi reparti, sospendendoli, di fatto, dal servizio. Nel contempo l’Azienda rende noto che nei confronti dei predetti operatoti andrà avanti, a livello aziendale, la procedura finalizzata ad accertare la possibilità di collocarli a mansioni “non a rischio” o in smart working, e che laddove ciò non sia possibile la sospensione formale avrà effetto dal giorno dell’accertamento dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale.

La sospensione, del resto, si rammenta, discende ex lege dall’atto di accertamento da parte della ASL della mancata osservanza dell’obbligo vaccinale, dunque, come chiarito dallo stesso Ministero della Salute in un parere rivolto alla FNOMCEO, in allegato, è una «ipotesi di sospensione obbligatoria, per la quale la valutazione sulla gravità dei fatti presupposti viene compiuta in via preventiva dal legislatore; analogamente, è lo stesso legislatore a prevedere in via automatica la cessazione della predetta misura cautelare nel caso di ottemperanza dell’obbligo vaccinale».

Si segnala, invece, che altre Regioni, come l’Emilia Romagna, hanno richiamato le ASL a procedere con la massima celerità, al completamento delle procedure finalizzate all’adempimento dell’obbligo vaccinale ovvero, al ricorrere delle condizioni di legge, all’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale e alle conseguenti comunicazioni al datore di lavoro e all’Ordine professionale di appartenenza, invitando, medio tempore, i medici competenti a supportare i datori di lavoro con modalità coerenti rispetto agli specifici strumenti e percorsi disciplinati nel D.L. 44/2021.

Rappresentiamo, comunque, che, alla data del 18 giugno 2021, dal report settimanale per categorie a cura del Commissario Straordinario, allegato, risulta che sulla popolazione di personale sanitario pari a 1.941.805, il 97,64% degli operatori ha ricevuta la prima dose di vaccino o la dose unica e che il 2,36% è in attesa della prima somministrazione. Risultano, inoltre, 1.687.217 unità di personale che hanno completato il ciclo vaccinale (86,89%). 

 

 

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