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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

Reti oncologiche: AGENAS presenta dati Rapporto 2024
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Reti oncologiche: AGENAS presenta dati Rapporto 2024

Martedì 27 maggio, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha presentato i dati della sesta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Oncologiche Regionali, condotta nel 2024 analizzando i dati del monitoraggio dell’anno 2023.

Martedì 27 maggio, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha presentato i dati della sesta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Oncologiche Regionali, condotta nel 2024 analizzando i dati del monitoraggio dell’anno 2023.
In particolare, la rilevazione rientra tra le attività dell’Osservatorio per il monitoraggio delle Reti Oncologiche Regionali (R.O.R.) istituito presso l'AGENAS secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2019 sul documento recante “Revisione delle Linee di indirizzo organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica, che integra l'attività ospedaliera per acuti e post acuti con l'attività territoriale”. Nello specifico, la Rete Oncologica Regionale è il modello organizzativo funzionale che garantisce l’ottimizzazione della presa in carico in termini di percorso, processo ed esito per ciascuna patologia oncologica, si avvale di strumenti tecnico-organizzativi a garanzia di un efficace percorso condiviso, attraverso l’attività in coordinamento funzionale e vede impegnati le Regioni e i professionisti.
 
Il Rapporto presentato conferma una rete oncologica ancora divisacon forti disuguaglianze territoriali:
  • la Toscana è stata una delle prime Regioni ad avere sviluppato un modello “a rete” per l’organizzazione dei servizi oncologici regionali; l'Emilia-Romagna mostra un livello di performance molto elevatoil Veneto risulta come una delle Regioni con le migliori performance, cure tempestive, presa in carico efficace e adesione elevata agli screening;
  • migliorano Campania, Abruzzo, Puglia e Friuli Venezia Giulia, grazie a processi di riorganizzazione in corso, sebbene sia necessario consolidare ulteriormente questi progressi;
  • ancora in difficoltà risultano Calabria, Molise, Basilicata, Marche e Sardegna, penalizzate da reti frammentate, lunghi tempi d’attesa e un’alta mobilità sanitaria in uscita.
Inoltre, per quanto concerne gli screening, dal Rapporto emerge quanto segue: 
  • screening alla mammella: l’estensione è stata del 95%, l’adesione è stata del 49%;
  • screening al colon-retto: l’estensione è stata del 96%, l’adesione è stata del 32%.
  • screening cervice-uterina: l’estensione è stata del 101% (legata probabilmente all’inclusione di una fascia di età allargata), l’adesione è stata del 41%.
QUI il Report sintetico dell'indagine. 
QUI il Report esteso dell'indagine. 
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