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Notizie dalla Liguria

Gabriele Pelissero nominato presidente del Cluster Lombardo Scienze della vita

Il Consiglio direttivo del Cluster lombardo Scienze della vita ha nominato il nuovo presidente. Si tratta di Gabriele Pelissero che prenderà il posto di Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri. “Sono onorato per questa nomina. - afferma Gabriele Pelissero - La filiera della salute è una grande opportunità di crescita per il territorio lombardo e per tutto il Paese, a livello nazionale rappresenta l’11% circa del Pil, per un valore di 200 miliardi di euro circa ed è quindi molto più ampia di quanto sembri. Parte dal lavoro dei giovani ricercatori, per concludere il suo ciclo al letto del paziente, grazie all’integrazione dei suoi tre capisaldi: industria, ricerca e sanità”.

Le politiche sanitarie sono anche politiche industriali e incidono sulla competitività

Intervento del Vice presidente Aiop, Barbara Cittadini, durante le Assise Generali di Confindustria

7.000 sono stati gli imprenditori che hanno partecipato, discusso e condiviso le proprie esperienze e la propria visione di futuro in occasione delle Assise generali di Confindustria dello scorso 16 febbraio. Ed è stata proprio in tale occasione che il Vice presidente Aiop, Barbara Cittadini, è intervenuta dichiarando come "La sanità, nelle sue componenti pubblica e privata, che nel nostro Paese rappresenta l'11% del Pil e dà lavoro a 2 milioni e mezzo di persone, rappresenta un fattore di sviluppo per il Paese, sia per il contributo dei settori economici coinvolti sia per il suo impatto sociale.
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Notizie Aiop Nazionale

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Il Weizmann Institute. Il nostro viaggio nel futuro

Reportage della visita all'Istituto Weizmann di Tel Aviv

Mario Alberto Floris, Vice Presidente Aiop Giovani Sardegna

Lo Study tour 2018 dell'Aiop Giovani inizia domenica 4 novembre di primo mattino, partendo alla volta del Weizmann Institute. Giungiamo alla nostra destinazione dopo circa mezz'ora di viaggio. L'Istituto, infatti, è situato 27 chilometri a sud di Tel Aviv, nei pressi di Rehovot, una città di circa 130°000 abitanti. È uno dei centri di ricerca scientifica più all'avanguardia del mondo nelle scienze naturali e nelle scienze esatte. È anche un centro di studi terziari di secondo livello e quindi, solamente chi ha già conseguito una laurea in materie scientifiche o tecnologiche può ambire ad essere ammesso ad uno dei suoi master o dottorati di ricerca. Le facoltà presenti sono: biochimica, biologia, chimica, matematica, informatica e fisica. L'istituto è composto da 241 edifici, dislocati su una superficie di oltre un chilometro quadrato, e si snoda in un campus in pieno stile americano, che ospita 1400 studenti e 2400 tra docenti e personale di supporto. Tra gli studenti vi sono orientativamente 300 masterizzandi, 700 dottorandi e 400 ricercatori post dottorato, equamente distribuiti tra uomini e donne. Il corpo docente annovera al suo interno 172 ricercatori senza docenza, i quali coordinano 242 gruppi di ricerca e migliaia di collaborazioni internazionali, oltre 200 solo con il nostro Paese. L'Istituto ha un ampio numero e tipologia di programmi di gemellaggio, compreso quello con il nostro Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano. Il Weizmann ha un budget di 333 milioni di euro all'anno, le cui fonti di finanziamento derivano per il 34% dal Governo israeliano, per il 35% da donazioni e lasciti di privati, per il 23% da assegni di ricerca da parte di società multinazionali finalizzati alla generazione di nuovi brevetti o prodotti, per l'8% da proventi delle royalties dei brevetti appartenenti all'Istituto. Ad accoglierci troviamo una giovane dottoranda, che con gentilezza ci accompagna all'ingresso di un edificio moderno con un'architettura contemporanea, il "Levison Visitors Center". Entriamo e dopo una breve pausa caffè, iniziamo un percorso interattivo e multimediale del campus di Rehovot. Veniamo condotti in una prima stanza del centro visitatori, dotata di numerose postazioni digitali, tra cui banconi display, libri digitali e schermi a parete. Ciascuna delle postazioni racconta, attraverso dei brevi video narrati da studenti e docenti dell'Istituto, la storia e l'attuale lavoro del Weizmann.
L'Istituto venne fondato nel 1934 dal dottor Chaim Weizmann, chimico di fama mondiale e fervente sionista e primo Presidente dello Stato d'Israele. Il dottor Weizmann fu uno dei massimi architetti dello Stato d'Israele e diede il suo contributo alla sua nascita, sia attraverso l'attività politica, sia attraverso l'attività scientifica. Il dottor Weizmann pose le basi dello sviluppo scientifico e tecnologico del nascituro Stato quando, nel 1901 presentò al quinto Congresso sionista, assieme a Martin Buber e a Berthold Feiwel, un documento in cui evidenziava la necessità di fondare in Palestina degli Istituti di Ricerca e di Studi avanzati. Tale documento venne adottato come risoluzione dal Congresso e costituì l'imprimatur alla fondazione del Technion (l'Istituto di tecnologia israeliano) nel 1912, dell'Università Ebraica di Gerusalemme nel 1918 ed in seguito del Weizmann Institute nel 1934. Quest'ultimo ha una storia lunga, ricca di successi, nella cui crescita continua si incastonano alcune pietre miliari. Nel 1941 il dottor Weizmann fondò, nel campus di Rehovot, la prima società farmaceutica, la "Palestine Pharmaceuticals Products Ltd" che, ancora oggi, appartiene al Weizmann Institute. Nel 1954 venne costruito e messo in funzione "WEIZAC", il primo computer israeliano, che avviò la ricerca informatica israeliana e portò alla fondazione della prima facoltà d'informatica del Paese la "Feinberg Graduate School" nel 1958. Nel 1959 venne fondata la "Yeda Research and Development co. Ltd", il braccio commerciale del Weizmann, ovvero una società volta alla tutela economica della proprietà intellettuale prodotta all'interno dell'Istituto. Nel 1976 venne ultimato, all'interno del campus, uno dei primi acceleratori di particelle al mondo, il "Koffler Particle Accellerator", alto 57 metri ed ancora in funzione. Nel 1997 venne approvato dalla FDA e conseguentemente messo in commercio negli Stati Uniti, il "Copaxone", il primo farmaco etico israeliano, sviluppato dal Weizmann Institute of Science.
Terminata la consultazione delle piattaforme digitali, ci spostiamo nella stanza adiacente, dove troviamo un cinema 3D che proietta un filmato avveniristico in cui i professori raccontano in prima persona come e perché sono giunti a lavorare e vivere presso questo centro di ricerca. Tra le varie testimonianze raccolte spiccano per prestigio quelle dei docenti del Weizmann, vincitori dei premi internazionali nelle loro rispettive materie. È doveroso ricordare la professoressa Ada Yonath, premio nobel per la chimica del 2009; il professor Amir Pnueli, vincitore del premio Turing del 1996; il professor Adi Shamir, vincitore del premio Turing del 2002; la professoressa Shadi Goldwasser, vincitrice del premio Turing del 2012. Dalle testimonianze dei cattedratici è emerso chiaramente come il Weizmann Institute, oggi, rappresenti per il popolo israeliano il fulcro della ricerca scientifica e tecnologica, a tal punto da essere considerato il più importante centro di formazione dei professori universitari e dei ricercatori di questa giovane nazione.
Non ultimo, il Weizmann Institute svolge un'importante ruolo istituzionale: incarna una componente dell'identità nazionale che vede nella ricerca e nel progresso tecnologico un'espressione sana e virtuosa dell'orgoglio nazionale e del patriottismo. È uno spirito che emerge nel corso di tutto il nostro viaggio e che ci portiamo a casa come sprone per scelte ambiziose di progresso.

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