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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Presentata l'indagine conoscitiva in materia di fondi sanitari integrativi
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Presentata l'indagine conoscitiva in materia di fondi sanitari integrativi

Audizione Commissione Affari Sociali - Camera dei Deputati

Confindustria è stata audita il 9 aprile scorso alla Camera per una Indagine conoscitiva in materia di Fondi Sanitari Integrativi del Servizio Sanitario Nazionale.
La sanità integrativa italiana è una realtà di grande rilievo, che assiste più di 10 milioni di persone. Questo sistema non è in contrapposizione con il Servizio Sanitario Nazionale, ma piuttosto in sinergia con esso.
Tuttavia, l'anomalia della spesa sanitaria privata in Italia (circa 40 mld di euro) risiede nel fatto che gran parte di questa non sia intermediata/organizzata da soggetti professionali, ma sia in forma cash.
Potenziare il secondo pilastro, per Confindustria, non significa penalizzare la sanità pubblica, ma piuttosto rendere più efficiente la spesa privata. Infatti, i due sistemi devono essere strategicamente integrati, rispondendo a logiche e regole indipendenti uno dall’altro.
Le ipotesi di limitazione delle prestazioni rimborsabili e di riduzione dei benefici fiscali e previdenziali avrebbero effetti negativi sia sulla adesione dei cittadini/lavoratori ai fondi, sia sul versante della sostenibilità dei fondi stessi, sia sul piano della trasparenza per lo Stato, dal momento che i fondi sanitari per erogare i rimborsi chiedono la documentazione di spesa, consentendo l’emersione del sommerso “cash”.
E’ auspicabile, dunque, lo sviluppo ordinato e trasparente della sanità integrativa, anche iniziando a riflettere sull’architettura di un sistema di vigilanza che assicuri efficienza, certezza della gestione economica-finanziaria e tutela degli iscritti.
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