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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

La sanità nei programmi elettorali
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La sanità nei programmi elettorali

Lo scioglimento anticipato delle Camere ci ha proiettato, per la prima volta nella storia repubblicana, in una campagna elettorale estiva nella quale i programmi delle singole forze politiche sono stati veicolati soprattutto a mezzo social

Barbara Castellano, Relazioni Istituzionali della Sede nazionale

Il 25 settembre prossimo, per la prima volta nella storia repubblicana, saremo chiamati a votare per le politiche nazionali in un Parlamento che sconta il taglio di deputati e senatori e con una legge elettorale, il Rosatellum, che privilegia le coalizioni.

Lo scioglimento anticipato delle Camere ci ha proiettato in una campagna elettorale estiva nella quale i programmi delle singole forze politiche sono stati veicolati soprattutto a mezzo social: Facebook, Twitter, Instagram e persino Tik Tok (per raggiungere le generazioni che per la prima volta entreranno nella cabina elettorale) sono diventati i megafoni di partito, con i titoli dei giornali che inseguono le dichiarazioni e i comizi tra le piazze del Paese.

In questa campagna virtuale, però, un tema si è imposto più degli altri: il caro-energia, con gli inevitabili nodi da sciogliere rispetto al contesto internazionale, alla indipendenza energetica e alla diversificazione delle fonti di energia.

La sanità, insomma, è tornata ad occupare la seconda fila dei “temi caldi”, nonostante le lezioni date – e che avremmo dovuto imparare – dalla pandemia.

I temi sanitari, però, sono comunque presenti all’interno di ogni programma elettorale, per quanto declinati in maniera diversa.

Al loro interno rileviamo che solo tre partiti hanno esplicitamente parlato di rafforzare l’integrazione tra le componenti di diritto pubblico e di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale.

La Lega ritiene che pubblico e privato accreditato, se ben bilanciati dalla programmazione regionale, in un'ottica di complementarietà e gestione corretta delle risorse, possono fungere da catalizzatori per la sanità del futuro. Questo vale per le liste d’attesa, così come per gli investimenti in sanità.

Forza Italia ritiene che si possa giungere ad un miglioramento del livello di efficienza del sistema puntando su moderni percorsi di aziendalizzazione del soggetto pubblico e su una maggiore integrazione della componente pubblica e di quella privata.

Infine, anche Italia Viva ed Azione puntano su una più efficiente integrazione delle componenti sia in termini di finanziamento che di funzionamento, istituendo modalità più trasparenti nel differenziare servizi pubblici e privati in modo che questi possano collaborare in sinergia e integrarsi tra di loro.

In allegato, a cura della nostra società di consulenza, è possibile consultare un documento di sintesi dei programmi elettorali in sanità.

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