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Notizie dalla Liguria

Io candidata alla presidenza della Regione Siciliana? No grazie, scelgo la sanità

Intervista al Vice Presidente Aiop, Barbara Cittadini

Barbara Cittadini ha deciso di resistere al fascino della politica e ha rifiutato, seppur dicendosi lusingata, la proposta di candidarsi a Presidente della Regione siciliana alla prossima tornata elettorale di novembre. Ha preferito restare al servizio dell’assistenza e delle cure ai siciliani, per dare un contributo concreto al miglioramento del sistema Salute.

Lo stigma contro la sanità privata accreditata: un caso tutto italiano

Da Sanità24, portale de IlSole24ore

In tutta Europa i grandi sistemi di welfare sanitario da decenni hanno sviluppato modelli pluralistici nella produzione ed erogazione delle prestazioni. Anche i più rigidi sistemi di tipo Beveridge utilizzano al proprio interno sempre più frequentemente gestori di attività ambulatoriali e ospedaliere di diritto privato, mentre paesi con sistemi di tipo Bismarck, come Germania e Olanda, hanno scelto da tempo di assicurare ai propri cittadini l' universalità e l' accessibilità delle cure utilizzando esclusivamente assicuratori privati (Olanda) o avviando un imponente piano di privatizzazione della gestione della rete ospedaliera (Germania).

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Notizie Aiop Nazionale

Nota di Aggiornamento al DEF. Audizione del Ministro Giorgetti
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Nota di Aggiornamento al DEF. Audizione del Ministro Giorgetti

Martedì 10 ottobre, dinnanzi alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, si è svolta l'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell'ambito dell'esame della Nadef 2023.

Martedì 10 ottobre, dinnanzi alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, si è svolta l'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell'ambito dell'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 (NADEF) (Doc. LVII, n. 1-bis) e della relazione ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII, n. 1-bis - Annesso).

Si riporta il contenuto dell’audizione del Ministro

Introduzione

L’incertezza che caratterizzava il contesto esaminato nell’ambito del Def non si è diradata. Al contrario, ha contribuito a determinare un generale rallentamento dei ritmi di crescita globali. In questo contesto si inseriscono i recenti eventi che hanno caratterizzato l’area mediorientale, che aggiungono ulteriore instabilità a un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche. Tuttavia, se da un lato le politiche restrittive perseguite dalle maggiori banche centrali stanno riuscendo a riportare, seppure con intensità diversa, l’inflazione verso livelli più contenuti ma ancora superiori ai loro obiettivi, dall’altro la domanda aggregata è compressa da condizioni di finanziamento più restrittive. A questo si aggiungono le incertezze geopolitiche, riconducibili in primo luogo al conflitto in Ucraina e alle tensioni in Medio Oriente, e l’andamento dei prezzi delle materie prime, che limitano il commercio mondiale. 

Aspetti finanziari ed elementi di finanza pubblica

L’esame degli indicatori congiunturali più recenti lasciano ritenere che già nella seconda parte dell’anno sia possibile riprendere con gradualità un percorso di crescita, fermo restando la necessità di valutare gli eventuali effetti dei più recenti avvenimenti. Con riferimento ai dati di struttura relativi all’economia, la situazione patrimoniale delle famiglie continua ad essere solida, con un debito che si attesta su valori nettamente inferiori alla media dell’euro area. I bilanci delle imprese risultano solidi e il settore bancario è ampiamente capitalizzato e potrà esserlo ancor di più alla luce dei recenti interventi normativi del Governo. Segnali positivi provengono anche dal mercato del lavoro che, nonostante il deterioramento del quadro economico, sta mostrando una sostanziale tenuta testimoniata anche dalle rilevazioni di agosto in cui il tasso di occupazione ha raggiunto il massimo storico del 61,5 per cento, mentre il tasso di disoccupazione si è portato al 7,3 per cento. L’indebitamento netto per l’anno in corso è previsto al 5,2 per cento del Pil, superiore di 0,7 punti percentuali rispetto all’obiettivo indicato nel Def. Il disallineamento rispetto alle stime programmatiche di aprile è riconducibile agli effetti derivanti dai costi dei bonus edilizi. A riguardo è stato sottolineato come, al netto di tali componenti, l’obiettivo programmatico per il 2023 sarebbe stato più che realizzato. 

Il Ministro ha sottolineato come l’elevato ammontare della spesa per interessi, che in media nell’orizzonte di previsione della NaDef è superiore al 4 per cento, sottrae importanti risorse che potrebbero essere destinate a specifiche politiche di redistribuzione e sviluppo. Altra voce rilevante nella costruzione del quadro di finanza pubblica è quella delle prestazioni sociali in denaro e, in particolare, delle pensioni che si attestano al 16 per cento del Pil, e che rappresentano ormai l’indice più visibile della composizione demografica del nostro Paese. Il ferreo controllo dell’andamento della spesa diventerà un adempimento ineludibile anche alla luce delle nuove regole di governance di finanza pubblica. Con riferimento al dibattito mediatico di questi giorni, è stato sottolineato che l’andamento non ricomprende gli oneri del rinnovo del contratto del triennio 2023-24 che sarà definito nella prossima legge di bilancio solo allora potrà essere ricompreso.

La motivazione della richiesta di scostamento di bilancio

La Relazione al Parlamento per il nuovo scostamento di bilancio si è resa necessaria in un contesto caratterizzato da un’elevata incertezza e rischi al ribasso per la crescita. La revisione del sentiero programmatico per l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche servirà a finanziare misure che diano slancio e migliorino la resilienza dell’economia, attraverso il sostegno alle famiglie con redditi più bassi. Rispetto al precedente quadro programmatico, i nuovi obiettivi saranno incrementati di 0,8 punti percentuali nel 2023, 0,6 punti percentuali nel 2024 e nel 2025 e 0,4 punti percentuali nel 2026. Per effetto di queste revisioni, il nuovo profilo programmatico di indebitamento netto in rapporto al Pil sarà pari a -5,3 per cento nel 2023, -4,3 per cento nel 2024, -3,6 per cento nel 2025 e -2,9 per cento nel 2026. Dal confronto tra gli obiettivi programmatici e gli andamenti tendenziali a legislazione vigente dell’indebitamento netto emerge, pertanto, una disponibilità di risorse pari a 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025. "Nel 2026, invece, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi rispetto all’indebitamento netto tendenziale, che consente di riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento del Pil. Come di consueto, il Documento Programmatico di Bilancio che verrà presentato la prossima settimana a Bruxelles e, in seguito, il disegno di legge di bilancio forniranno maggiori elementi di dettaglio.

Accenni sulla prossima legge di bilancio

  • Proroga taglio cuneo fiscale nel 2024: la manovra di bilancio per il prossimo anno sarà finalizzata a favorire quanto possibile la crescita, per garantire sia la sostenibilità della finanza pubblica sia l’equilibrio socioeconomico. L’incertezza e il rallentamento del ciclo economico globale rendono necessario proseguire gli interventi di sostegno mirato che, come quelli che sono stati confermati nel corso di quest’anno, possano favorire la domanda interna. In questa ottica, la proroga per il 2024 della riduzione del cuneo fiscale assorbirà di fatto le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio per interventi discrezionali, è un intervento che riteniamo doveroso, anche alla luce dei recenti dati Istat, che mostrano il peggioramento delle condizioni economiche di alcune fasce della popolazione. La proroga rappresenta quindi un valido sostegno ai redditi e ai consumi delle famiglie con redditi più bassi, che potrà anche contribuire al contenimento delle aspettative di inflazione.
  • Attuazione prima fase delega fiscale: un ulteriore stimolo in manovra sarà fornito dall’attuazione della prima fase della riforma fiscale delineata nella legge delega approvata nel corso dell’estate, che il Governo intende attuare nel corso della Legislatura. La riduzione a tre aliquote dell’imposta sulle persone fisiche determinerà un alleggerimento della pressione fiscale in favore delle famiglie, che potranno beneficiare di un maggior reddito disponibile. Nell’ambito della riforma, saranno inoltre previste misure che, al fine di affrontare il problema della denatalità, forniscano un sostegno in favore delle famiglie, con redditi medi e bassi, che abbiano più di due figli.
  • Risorse per contratti Pa e personale medico: la legge di bilancio avvierà infine il percorso di rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024, che contribuirà a dare fiducia a molte famiglie consentendo loro di recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso degli ultimi due anni. Particolare attenzione sarà posta al personale medico-sanitario, nell’ambito delle ulteriori risorse che saranno destinate dalla legge di bilancio al finanziamento della spesa sanitaria.

Conclusione

Il quadro macroeconomico della NaDef continua pertanto ad essere improntato ad una responsabilità di prudenza realista. L’esigenza di scenari che abbiamo dovuto fronteggiare finora ci hanno portato a compiere scelte difficili in un contesto che continua ad essere mutevole ci obbliga ad avere questo atteggiamento prudenziale.

In sede di replica agli interventi, il Ministro ha precisato che nella prossima manovra di bilancio - pur orientata a realismo e pragmatismo - sarà previsto il finanziamento del taglio del cuneo fiscale, delle misure per fronteggiare i terremoti, le alluvioni e delle spese per sostenere l’Ucraina e le politiche per la natalità. Per quanto concerne la Sanità ha inoltre aggiunto che con il documento di bilancio il Governo intende rispettare l’impatto sul Pil del periodo pre-Covid. Pertanto, al netto delle politiche di settore, la sanità e il cuneo fiscale rappresentano delle priorità.

Tanto premesso, il Documento Programmatico di bilancio (Dpb) dovrebbe essere approvato lunedì 16 ottobre e subito trasmesso a Bruxelles. 

 

 

 

 

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