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Notizie dalla Liguria

Io candidata alla presidenza della Regione Siciliana? No grazie, scelgo la sanità

Intervista al Vice Presidente Aiop, Barbara Cittadini

Barbara Cittadini ha deciso di resistere al fascino della politica e ha rifiutato, seppur dicendosi lusingata, la proposta di candidarsi a Presidente della Regione siciliana alla prossima tornata elettorale di novembre. Ha preferito restare al servizio dell’assistenza e delle cure ai siciliani, per dare un contributo concreto al miglioramento del sistema Salute.

Lo stigma contro la sanità privata accreditata: un caso tutto italiano

Da Sanità24, portale de IlSole24ore

In tutta Europa i grandi sistemi di welfare sanitario da decenni hanno sviluppato modelli pluralistici nella produzione ed erogazione delle prestazioni. Anche i più rigidi sistemi di tipo Beveridge utilizzano al proprio interno sempre più frequentemente gestori di attività ambulatoriali e ospedaliere di diritto privato, mentre paesi con sistemi di tipo Bismarck, come Germania e Olanda, hanno scelto da tempo di assicurare ai propri cittadini l' universalità e l' accessibilità delle cure utilizzando esclusivamente assicuratori privati (Olanda) o avviando un imponente piano di privatizzazione della gestione della rete ospedaliera (Germania).

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Notizie Aiop Nazionale

La trasformazione digitale dei servizi in sanità
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La trasformazione digitale dei servizi in sanità

La valutazione del panel di esperti della Commissione europea

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti internazionali

La Commissione europea ha dato mandato all’Expert panel on effective ways of investing in Health (EXPH) di verificare l’impatto della trasformazione digitale in sanità, in ragione della sua crescente importanza e diffusione. Nell’ultima opinione ufficiale, elaborata dal gruppo di esperti e intitolata “Assessing the impact of digital transformation of health services”, si rileva che la decisione di adottare, utilizzare e rimborsare questo nuovo genere di servizi deve essere valutata, considerandone fattori quali la destinazione per i gli assistiti, gli erogatori, i gestori delle risorse, la raccolta di dati, ma innanzitutto l’evidenza della loro utilità rispetto agli obiettivi fondamentali di tutti i sistemi sanitari europei, come la qualità, l’accessibilità, l’efficienza, l’equità e l’entità della spesa, tra i quali è talvolta difficile trovare un equilibrio soddisfacente.
Il processo di digitalizzazione della sanità può avere importanti conseguenze sul futuro dell’erogazione dei servizi sanitari. In tale prospettiva molti Paesi desiderano stimolare l’adozione di strumenti digitali nella speranza di migliorare le performance dei loro sistemi, ma, d’altro canto, ritengono indispensabile un’attenta verifica dell’effettiva possibilità di progresso. Le soluzioni innovative, se correttamente progettate ed attuate con attenzione al rapporto costi–benefici, possono infatti contribuire ad ottimizzare sia gli outcome, sia la sostenibilità del sistema, ma non è detto che abbiano necessariamente tali effetti positivi. Da qui, la necessità non solo di una valutazione, ma anche di un attento monitoraggio di ogni specifico servizio digitale applicato alla sanità, che non è automaticamente valido solo perché digitale.
A causa dell’aumento della spesa pubblica per la sanità, da attribuirsi in misura significativa anche all’introduzione ed al finanziamento delle nuove tecnologie, sono infatti indispensabili una solida evidenza, nonché un accertamento costante dell’impatto dei servizi digitali nel contribuire a migliorare l’efficacia, l’accessibilità, la resilienza dei sistemi sanitari, senza generare eventuali ineguaglianze, soprattutto nel caso in cui abbiano un forte impatto su aspetti organizzativi, operativi e di erogazione dei servizi. Un quadro di regole per verificare la trasformazione digitale in sanità è dunque essenziale per le autorità competenti, chiamate a decidere se stimolare, usare e finanziare le tecnologie digitali in base a dati certi. A parere degli esperti della Commissione europea, però, mancano proprio questi dati attendibili e verificabili sul lungo periodo per stimarne la cost-effectiveness.
Nonostante questa difficoltà statistiche, esistono considerazioni più ampie in merito al potenziale impatto dei servizi digitalizzati. In primo luogo essi sono potenzialmente suscettibili di rafforzare l’empowerment dei pazienti e contribuire a migliorarne l’autonomia, senza ridurre per questo la responsabilità degli operatori e del sistema nei loro confronti e sempre nel rispetto del Regolamento europeo sulla privacy. A livello generale, poi, sono ritenuti rilevanti: l’informazione e la preparazione dei responsabili di governo per lanciare progetti di digitalizzazione su scala nazionale, la sicurezza dell’assistenza erogata attraverso questi canali, l’interoperabilità, la protezione dei dati e la cyber-security.
La cautela del panel nel valutare il processo di digitalizzazione in sanità, pur riconoscendone l’importanza e i potenziali vantaggi, si riflette nelle dieci raccomandazioni poste a conclusione del testo, tutte incentrate sostanzialmente su un’introduzione evidence-based delle nuove tecnologie.
Le politiche dell’Unione sono sempre state favorevoli alle tecnologie digitali per offrire un’assistenza personalizzata, efficace ed efficiente, come dimostrato delle numerose iniziative nell’ambito dell’e-Health, ma gli esperti della Commissione ritengono necessaria una visione equilibrata sia degli effetti della digitalizzazione sulle performance dei sistemi sanitari, sia della complessità delle interazioni con gli altri servizi di assistenza sanitaria. Per tale motivo, nel rispondere agl’interrogativi posti dalla Commissione stessa, si richiamano ancora una volta alla necessità di un’attenta valutazione e di un sistematico monitoraggio degli effetti, un orientamento riassumibile nell’esplicito invito: “Be progressive with caution”.

In allegato: il testo completo dell’Expert Opinion “Assessing the impact of digital transformation of health services” e il factsheet con le risposta al mandato della Commissione.

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