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Presentata al Senato Interrogazione sul Nomenclatore Tariffario
Il senatore Davide Faraone ha depositato l'atto ispettivo. Qui di seguito il testo dell'interrogazione indirizzata ai Ministri della Salute e dell'Economia e delle Finanze
Il Senatore Davide Faraone (IV) ha depositato al Senato una interrogazione a risposta scritta, Atto 4-06575, sul tema del Nomenclatore Tariffario.
Questo il testo dell'interrogazione:
Ai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
a gennaio 2022, a mezzo stampa, è stato diffuso lo schema di decreto del Ministero della salute e del Ministero dell'economia e delle finanze che aggiorna le tariffe per l'assistenza specialistica ambulatoriale e protesica: il Nomenclatore tariffario. Il nuovo decreto, che provvede al necessario aggiornamento del Nomenclatore tariffario, era atteso dal 2017, quando fu pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono stati aggiornati i Livelli essenziali di assistenza (LEA), e sostituirà il vecchio tariffario del 1996 per la specialistica e del 1999 per la protesica;
a seguito della pubblicizzazione di questo documento, le associazioni della sanità privata e sindacali mediche che operano nel Servizio Sanitario Nazionale (AIOP, ARIS, ANDIAR, ANSOC, FederAnisap, Federbiologi, FederLab, Simmfir, SBV, SNR, CIC, SICOP) hanno espresso in modo congiunto, attraverso uno scambio di lettere con il Ministero della salute, grande preoccupazione per le conseguenze che il provvedimento potrebbe avere sull'intero territorio nazionale;
invero il documento prevede tariffe con riduzioni che, per le prestazioni in diminuzione, oscillano dal 30 all'80 per cento. Inoltre molte prestazioni sono state accorpate in una unica voce, lasciando tariffata solo la prima e quindi non vi è un calcolo adeguato delle reali voci di costo delle prestazioni. Difatti il nuovo Nomenclatore tariffario non tiene in considerazione la metodologia prevista per legge per stabilire le tariffe, la quale dovrebbe tener conto dei costi reali che concorrono a definire una tariffa, la cosiddetta "analisi dei costi" prevista dalla normativa;
il nuovo Tariffario non tiene neanche in debito conto aspetti essenziali come l'obsolescenza tecnologica delle attrezzature e la loro necessaria innovazione, ma anche il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, con le evidenti ricadute nella qualità delle prestazioni garantite ai cittadini;
non ultimo, occorre considerare gli evidenti effetti negativi, anche, sotto il profilo occupazionale, soprattutto per le strutture di diritto pubblico e di diritto privato di piccola e media dimensione che operano nel settore;
considerato che:
ad erogare le prestazioni sanitarie, delle quali beneficiano i cittadini, sono aziende di diritto pubblico e privato, il cui equilibrio finanziario è un presupposto indispensabile per la loro tenuta e quindi per la loro corretta operatività a beneficio del Paese;
un decreto tanto sensibile per l'assetto e il corretto funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe essere varato solamente a seguito di un approfondito dialogo tra le parti ed un confronto con le associazioni maggiormente rappresentative dei soggetti che saranno direttamente investiti dagli effetti del decreto,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano aprire un tavolo tecnico nel quale collaborare proficuamente con associazioni imprenditoriali e dei professionisti che operano nel Servizio Sanitario Nazionale per impedire che il provvedimento proceda nel suo iter così come è stato presentato e definire una metodologia condivisa di lavoro per la redazione stessa del provvedimento.