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Notizie dalla Liguria

Il ruolo di Aiop nella formazione continua

di Gabriele Pelissero - La formazione, soprattutto quella di rango ECM, si conferma come un'opportunità che può portare gli operatori ad innalzare i livelli qualitativi delle proprie prestazioni e performance complessive delle strutture nelle quali prestano Ia propria attività, oltre che a ridurre drasticamente i rischi connessi con l'opera quotidiana al servizio dei pazienti. L'apporto della formazione continua in medicina resta fondamentale e lo sforzo posto in essere dalla Commissione Nazionale, anche nell'organizzazione dei Forum annuali, tende a fornire a tutti gli attori del sistema (strutture, Provider, organismi istituzionali) gli strumenti più idonei per valorizzarne iI ruolo e l'importanza in un ambito così particolare e delicato.

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Notizie Aiop Nazionale

Question time Camera. Le risposte del Ministro Schillaci
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Question time Camera. Le risposte del Ministro Schillaci

Durante il question time di mercoledì 18 ottobre, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto a un ciclo di interrogazioni aventi ad oggetto il potenziamento del SSN, l'erogazione dei LEA nelle Regioni e il personale sanitario.

Mercoledì 18 ottobre, durante il Question time presso l'Aula della Camera, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto alle seguenti interrogazioni: 

-n. 3-00740, a prima firma Gadda (Az-IV), concernente iniziative di competenza per il potenziamento del sistema sanitario, con particolare riferimento alle strutture di emergenza, anche alla luce del fenomeno delle improprie e prolungate degenze presso i reparti di pronto soccorso.  

Di seguito una sintesi della risposta del Ministro: 

  • la situazione attuale è la conseguenza di decisioni non accurate, maturate negli ultimi decenni. In ordine alle liste d'attesa, contiamo di rimodulare l'offerta sanitaria con il potenziamento della medicina territoriale e con l'implementazione del sistema designato con decreto ministeriale del 23 maggio 2022, accompagnato da sistemi di telemedicina e di supporto specialistico diagnostico integrato, per soddisfare al meglio i bisogni degli assistiti, contrastando soprattutto gli accessi inappropriati al pronto soccorso; 
  • accanto a questo, è altrettanto necessaria una revisione del modello di assistenza ospedaliera. Già nel documento “Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso”, di cui all'accordo con la Conferenza Stato-regioni del 1° agosto 2019, sono state fornite indicazioni pratiche ed è stata affrontata sistematicamente la tematica; 
  • gli ambiti delle linee di indirizzo hanno puntato ad affrontare il fenomeno del boarding sanitario, a declinare in maniera più puntuale i codici di accesso di triage, a ridefinire la funzione intermedia di osservazione breve e intensiva, a delineare ruoli e funzioni del bed manager; 
  • il rallentamento della messa a regime delle citate linee di indirizzo è, di fatto, imputabile al contesto emergenziale pandemico. In ogni caso, il Ministero, già a partire dal 2022, ha ripreso e avviato degli approfondimenti sulle informazioni relative a tali attività, promuovendo specifiche analisi su dati relativi ai tempi medi di attesa al pronto soccorso; 
  • inoltre, il Ministero ha ritenuto opportuno predisporre uno specifico adempimento LEA sui livelli di recepimento delle citate linee di indirizzo, in particolare sull'implementazione dell'adozione dei piani operativi, sulle ricadute sui flussi informativi e sull'introduzione della funzione di bed management; 
  • più specificatamente, sul personale si andrà oltre alla proroga delle misure emergenziali già messe in campo, ampliato realizzando una strategia generale che riveda l'intero assetto relativo al reclutamento del personale sanitario con misure di carattere sistemico, anche intervenendo, d'intesa con il Ministro dell'Università, sul tema degli accessi ai corsi universitari e alle scuole di specializzazione; 
  • nel disegno di legge di bilancio per il 2024, sulla scia delle misure già adottate con la precedente legge di bilancio 2023 e con il decreto-legge n. 34 del 2023, è stato previsto l'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per il personale medico e infermieristico, al fine di garantire ulteriori risorse per il Sistema sanitario nazionale e di potenziare i professionisti sanitari, la riduzione delle liste d'attesa e l'utilizzo di esternalizzazioni; 
  • per quanto riguarda gli eventi specificatamente segnalati nell'interrogazione, la Regione Lazio ha istituito, con determina dello scorso marzo, un nucleo ispettivo; 
  • in conclusione, servono interventi concreti e strutturali, aumento degli stipendi, riorganizzazione del Sistema sanitario nazionale per una vera universalità e telemedicina più medicina territoriale.

QUI la risposta completa. 

 

-n. 3-00741, a prima firma Quartini (M5S), concernente iniziative strutturali a favore del Servizio sanitario nazionale, anche salvaguardando il livello delle risorse finanziarie ad esso destinate, in linea con i Paesi del G7 e con la media dell'Unione europea.  

Di seguito una sintesi della risposta del Ministro:

  • è noto che il reiterarsi nel tempo delle misure di contenimento della spesa di personale, soprattutto dovute ai vincoli assunzionali, ha determinato una significativa riduzione del personale del SSN. La situazione emergenziale ha ulteriormente acuito le difficoltà del sistema, anche se i dati più recenti mostrano un progressivo aumento del numero del personale; 
  • al riguardo, dall'analisi dei dati disponibili è emerso che le difficoltà di reclutamento dei professionisti, specie medici e infermieri, sono determinate non soltanto dai vincoli di spesa esistenti, ma anche dalla scarsa attrattività del nostro SSN; 
  • vi è, pertanto, la consapevolezza della necessità di agire in maniera strutturale, sia assicurando le necessarie risorse al sistema, sia migliorando l'organizzazione dei servizi, per far sì che il Sistema sanitario nazionale torni ad essere maggiormente attrattivo per i giovani; 
  • sin dall'insediamento di questo Governo, sono state adottate diverse misure volte a potenziare gli organici delle strutture e, pertanto, a migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti; 
  • il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, che si raggiungerà nel prossimo triennio, rappresenta il più alto investimento mai previsto nella sanità pubblica; 
  • il rapporto spesa sanitaria-PIL si tratta di un indicatore ambiguo, quando si parla della necessità di portare la percentuale del finanziamento corrente sopra il 7 per cento del PIL, com'è accaduto nel 2020, occorre tenere conto che in quell'anno il PIL nazionale era crollato di oltre 6 punti percentuali. Di contro, il disegno di legge di bilancio ha previsto un incremento assolutamente inedito del Fondo sanitario nazionale. Nello specifico, c'è un incremento di circa 2,4 miliardi delle risorse per i contratti 2022-2024 del personale del comparto della rispettiva area del Servizio sanitario nazionale, per valorizzare la specificità medico-veterinaria e quella del personale dirigenziale sanitario anche di nuova istituzione e del personale sanitario del comparto; 
  • sarà previsto l'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per il personale medico ed infermieristico, per affrontare la carenza del personale medico e del comparto, per ridurre le liste d'attesa e l'utilizzo di esternalizzazioni;
  • sono previste, inoltre, ulteriori misure per il rifinanziamento dei piani operativi e per l'abbattimento delle liste d'attesa, estendendo anche per l'anno 2024 la possibilità per le regioni e le province autonome di utilizzare una quota fino allo 0,4 per cento del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale cui concorre lo Stato per circa 520 milioni. 

QUI la risposta completa. 

 

-n. 3-00742, a prima firma Panizzut (Lega) concernente iniziative volte a riconoscere alle regioni una maggiore flessibilità nella programmazione sanitaria, al fine di garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. 

Di seguito una sintesi della risposta del Ministro:

  • l'andamento dei costi energetici è in linea, alla luce dei dati dei costi depositati nel NSIS, con l'andamento dell'anno precedente, se non addirittura in leggero calo; 
  • nell'anno 2022 il fabbisogno sanitario n azionale standard è stato incrementato di complessivi 1.600 milioni di euro, ai sensi dell'articolo 40, comma 1, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, e dell'articolo 5, comma 3, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, proprio per consentire al Servizio sanitario nazionale di far fronte ai maggiori costi derivanti dall'aumento dei prezzi delle fonti energetiche e dal perdurare degli effetti della pandemia; 
  • analogamente, anche il fabbisogno sanitario nazionale standard per l'anno 2023 contiene 1 miliardo e 400 milioni di euro per far fronte all'incremento dei costi energetici (articolo 1, comma 535, legge 29 dicembre 2022, n. 197). Nel sistema, quindi, sono state previste coperture in merito; 
  • ai dati forniti dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria sull'andamento dei conti economici regionali per il secondo trimestre 2023, con una stima degli esiti conseguenti alla verifica del superamento della soglia del 5% del disavanzo, rispetto ai ricavi, come disciplinato dalla normativa vigente, si rileva quanto segue. In particolare, le stime sono due: 
    • una relativa ai dati derivanti dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2023; 
    • una seconda relativa ai dati di consuntivo; 
  • i primi sono ricavati dalla bozza di riparto, quindi, non ufficiali, comunque sicuri; i secondi, invece, provengono da una proiezione lineare dei dati del secondo trimestre, quindi, comunque da verificare. Ad oggi, le Regioni in difficoltà, escludendo quelle a Statuto speciale, sono cinque; le altre Regioni sembrano non avere grossi problemi; 
  • tra un mese esatto saranno disponibili i dati del terzo trimestre e un quadro più aggiornato che ci consentirà di valutare la necessità di qualche aggiustamento anche per il solo anno in corso; 
  • corre obbligo di sottolineare che una revisione degli standard dimensionali dei disavanzi sanitari regionali, come definiti dall'articolo 2, comma 75 e seguenti, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, non è stata attuata neanche durante la fase di emergenza pandemica relativa al COVID-19, ma flessibilità è possibile.

QUI la risposta completa. 

 

 n. 3-00743, a prima firma Zanella (AvS), concernente iniziative di competenza volte a superare le carenze di personale sanitario, al fine di garantire l'universalità e l'uniformità delle prestazioni sul territorio nazionale.

Di seguito una sintesi della risposta del Ministro:

  • le misure di contenimento della spesa di personale e, in particolare, i vincoli assunzionali adottati negli ultimi anni hanno determinato una riduzione significativa del personale del SSN; 
  • dall'analisi dei dati raccolti è emerso che le difficoltà di reclutamento, in particolare di medici e infermieri, sono determinate non soltanto dai vincoli di spesa esistenti, ma anche dalla scarsa attrattività del sistema sanitario nazionale per i professionisti, con la preoccupante conseguenza che, spesso, i concorsi espletati non consentono la copertura dei posti per la carenza di aspiranti, soprattutto per alcune specialità; 
  • al riguardo, sin dall'insediamento di questo Governo, sono state promosse una serie di misure rivolte a potenziare gli organici delle strutture, ma anche a migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti. In particolare, sono state veicolate attenzioni alla programmazione degli accessi ai corsi di laurea delle professioni sanitarie e delle specializzazioni mediche, incrementando i relativi posti disponibili, anche attraverso risorse dedicate; 
  • con il decreto-legge n. 34 del 2023 sono state adottate specifiche misure volte a facilitare il reclutamento strutturale di medici del SSN. È stata riconosciuta la possibilità a coloro che hanno maturato un congruo periodo di esperienza presso i servizi di emergenza-urgenza di partecipare ai concorsi per l'accesso alla dirigenza medica; 
  • con il medesimo decreto, in un'ottica di maggiore attrattività del SSN è stato consentito ai professionisti sanitari del comparto sanità di svolgere, al di fuori dell'orario di servizio, attività libero-professionale, rendendo meno rigido il vincolo di esclusività. Ciò è avvenuto in concomitanza con l'adozione di misure volte a ridurre il ricorso ai cosiddetti medici gettonisti; 
  • la Missione 6 del PNRR ha previsto un forte investimento per rafforzare le prestazioni erogate sul territorio, con il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali, il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi sociosanitari, rinnovare ed ammodernare le strutture tecnologiche e digitali, completare la diffusione del fascicolo sanitario elettronico, garantendo, al contempo, una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei LEA con più efficaci sistemi informativi, anche mediante il potenziamento della formazione del personale; 
  • nell'ambito della manovra finanziaria che sarà operata con la legge di bilancio, saranno dedicate apposite risorse per rifinanziare strumenti incentivanti da destinare al personale del SSN. In particolare, considerata l'esigenza prioritaria di abbattere le liste d'attesa, saranno dedicate specifiche risorse ai professionisti impiegati nei settori più critici da questo punto di vista, al rinnovo dei contratti del comparto sanità, nonché al potenziamento dell'assistenza territoriale, anche con riferimento a nuove assunzioni; 
  • manca il personale sanitario perché da oltre 10 anni si è bloccato il turnover e perché si è preferito strapagare esterni gettonisti, invece di valorizzare la professione del SSN; 
  • manca un SSN con la “S” maiuscola perché alcune Regioni non gestiscono al meglio i fondi. 

QUI la risposta completa. 

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