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Notizie dalla Liguria

Sanità Integrativa: una sfida sostenibile e credibile al servizio dei bisogni di salute dei cittadini

Workshop Aiop - Genova, 10 aprile 2019

Valorizzare il significato dell’assistenza sanitaria integrativa nell’ambito di un Sistema sanitario che è e che deve rimanere universalistico. È l’obiettivo del workshop organizzato da Aiop “Affrontare i problemi del presente per migliorare il futuro della Sanità Integrativa”, che si è tenuto a Genova il 10 aprile.

Accordo con il MIUR per il finanziamento delle Borse di studio dei medici specializzandi

All’inizio del mio mandato, insieme ai Colleghi del Comitato Esecutivo, abbiamo rilevato la necessità di individuare un percorso che consentisse, nel medio periodo, di dare un nostro contributo al problema ingravescente della carenza di medici specialisti.
Ci siamo, quindi, attivati per instaurare un confronto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, offrendo la disponibilità dell’Aiop nella ricerca di soluzioni condivise.
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Notizie Aiop Nazionale

DM 70: lo studio Aiop-Nomisma
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DM 70: lo studio Aiop-Nomisma

Il rischio del documento, così come concepito, è la penalizzazione dei territori periferici e, in generale, un incremento delle diseguaglianze.

Nel corso dell’analisi sul DM70 e sulle ipotesi di modifica al documento, il Centro Studi Aiop ha elaborato un progetto per studiare l’impatto degli standard minimi di volume sulla popolazione di cittadini-utenti. Lo studio, realizzato con la collaborazione di Nomisma, ha voluto indagare sia l’effetto di una applicazione diretta dei requisiti previsti, sia l’effetto di una applicazione governata, risultato di una programmazione, tanto a livello regionale quanto a livello nazionale, che tenga conto dei contesti di riferimento.

Qui di seguito una nota a firma di Luigi Scarola, Responsabile Pubblica Amministrazione ed Economia Sociale, Nomisma, e Paola Piccioni, Project Manager, Nomisma

La Missione 6 del PNRR, così come il DM71, evidenzia in maniera netta la direzione di una riforma imperniata su una progressiva riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere per livelli di complessità crescenti e contestuale potenziamento dall’assistenza domiciliare, della telemedicina, degli ospedali di comunità.

È del tutto evidente che le strutture ospedaliere private accreditate saranno coinvolte in maniera sostanziale dall’oramai incontrovertibile cambiamento. L’integrazione tra i luoghi di cura, anche secondo il modello Hub and Spoke, pur rispondendo ad una apprezzabile logica di efficienza, passa necessariamente per una complessità organizzativa che non deve scaricare i costi sui cittadini.

Il rischio è, infatti, la penalizzazione dei territori periferici e, in generale, un incremento delle diseguaglianze.

Il DM70 prevede sia per i volumi che per gli esiti le soglie minime per la riconfigurazione del sistema e per l’accreditamento.

Da un approfondimento effettuato da Nomisma risulta, tuttavia, che non sempre il rapporto tra volumi di attività, esiti delle cure e numerosità specifica per ciascun valore del rapporto tra volumi ed esiti consente di effettuare valutazioni oggettive per la scelta delle soglie di accreditamento.

Se si prendono, ad esempio, gli interventi di by pass aorto-coronarico, nel 2019 sono state erogate 14.185 prestazioni in 94 strutture dislocate sul territorio nazionale (56 pubbliche e 38 private, considerando solo le strutture che hanno erogato almeno cinque interventi). Ciò ha consentito di garantire prestazioni in 52 province su 107 e in 19 regioni su 21 (considerando autonomamente la provincia di Trento e quella di Bolzano). Il requisito fissato dal DM70 prevede che le strutture debbano erogare almeno 200 interventi l’anno. Applicando un coefficiente di tolleranza del 10%, oltre il 50% degli interventi sarebbe stato erogato in strutture non conformi, mentre sarebbero solo 28 (18 pubbliche e 10 private) le strutture conformi, dislocate in 24 province e 12 regioni. È evidente che l’impatto nei territori più fragili, già interessati da forte mobilità passiva, potrebbe essere molto rilevante.

Tuttavia, basterebbe una gestione flessibile che preveda margini di tolleranza ragionati e una ridistribuzione guidata degli interventi effettuati nelle strutture non conformi ai requisiti di volume per aversi una più equa distribuzione dei luoghi di cura sul territorio e permettere l’accesso alle prestazioni anche a chi ha maggiori problemi di spostamento. Secondo le valutazioni effettuate da Nomisma si potrebbe così ottenere una copertura simile all’attuale, con 15 regioni e 41 province che ospiterebbero strutture autorizzate ad effettuare le prestazioni.

 

Di seguito delle tabelle esemplificative rispetto al By-pass aortocoronarico.

Legenda:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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