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Notizie dalla Liguria

Accordo tra Fasi, Aiop, Federanisap, Aris e Agespi per l’ottimizzazione delle prestazioni sanitarie integrative

Milano, 7 febbraio 2019

Il 7 febbraio, nell’ambito di Connext-Confindustria, il primo evento di partenariato industriale, in programma a Milano, è stato presentato l’accordo sottoscritto tra Fasi, il Fondo assistenza sanitaria integrativa dei dirigenti italiani e le Associazioni di categoria Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), Federanisap (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitaria Ambulatoriale Private), Aris (Associazione religiosa Istituti Socio Sanitari) e AGeSPI (Associazione gestori servizi socio sanitari e cure post intensive).

Necessaria una maggiore erogazione di prestazioni a livello regionale e risorse per il rinnovo dei contratti

Comunicato stampa del 23 gennaio 2019 a seguito della dichiarazioni del Ministro Grillo sul tavolo di lavoro per il Patto per la Salute

“Auspico che il nuovo Patto per la Salute tenga nella dovuta considerazione, tra i tanti temi, due che, a nostro avviso, sono prioritari: la possibilità per le Regioni, nel rispetto delle risorse assegnate alle stesse, di erogare maggiori prestazioni sanitarie e servizi aggiuntivi per ovviare alla criticità delle liste d’attesa e che queste possano essere garantite dalle nostre strutture, in tempi rapidi, con costi certi e qualità verificabile; la possibilità, sempre per le Regioni, di utilizzare le proprie risorse per il doveroso rinnovo del contratto dei lavoratori che operano nella componente privata del Servizio sanitario".
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Notizie Aiop Nazionale

Responsabilità operatori sanitari: Approvate mozioni in Aula Camera
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Responsabilità operatori sanitari: Approvate mozioni in Aula Camera

Giovedì 11 gennaio u.s., presso l'Aula della Camera, si è conclusa la discussione delle mozioni n.1-00224, n. 1-00225, n.1-0027, n. 1-0026, n.1-00229, n. 1-00230, in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale.

Si comunica che nel corso della seduta di giovedì 11 gennaio, presso l'Aula della Camera si è conclusa la discussione delle mozioni n.1-00224, a prima firma Faraone, n. 1-00225, a prima firma Girelli, n.1-0027 , a prima firma Bonetti (AZ-PER-RE), n. 1-0026, a prima firma Ricciardi (M5S), n.1-00229, a prima firma Zanella (AvS), n. 1-00230, a prima firma Ciancitto (FdI), in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale. 
In particolare, sono state approvate le seguenti mozioni con le modifiche avanzate dal Governo:
 
- n.1-00224, a prima firma Faraone, che impegna il Governo a:
  1. adottare ogni iniziativa di competenza per salvaguardare il trattamento pensionistico degli esercenti le professioni sanitarie, e per incrementare sensibilmente le risorse destinate al rinnovo del contratto del comparto;
  2. adottare in tempi rapidi i decreti attuativi della legge 8 marzo 2017, n. 24, in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie;
  3. valutare l'adozione di ogni iniziativa, anche di carattere normativo, volta a bilanciare l'esigenza di salvaguardare gli operatori sanitari da iniziative giudiziarie arbitrarie e ingiuste con la necessità di tutelare i diritti dei pazienti che si ritengano danneggiati da episodi di negligenza medica, prevedendo la non punibilità del personale esercente le professioni sanitarie per le condotte colpose e rafforzando le disposizioni e le procedure relative all'accertamento delle eventuali responsabilità civili e amministrative del personale sanitario e delle strutture ospedaliere;
  4. avviare un confronto con le organizzazioni sindacali e le associazioni che rappresentano le categorie interessate, per valutare l'opportunità di introdurre un trattamento economico differenziato per alcuni specializzandi o altre modalità utili a sopperire alla carenza di infermieri e di medici specializzati in alcuni ambiti;
  5. valutare ogni iniziativa utile a monitorare il monte orario degli specializzandi anche attraverso il ricorso a sistemi di rivelazione delle presenze al fine di evitare che il medico in formazione venga utilizzato dall'azienda ospedaliera per sopperire alla carenza di personale medico, creando un disservizio al cittadino, che a volte si trova affidato a un medico ancora in formazione e quindi non sempre in grado di svolgere in autonomia la propria professione.
La scheda della mozione è disponibile al link ipertestuale. 
 
- n.1-00225, a prima firma Girelli (PD), che impegna il Governo a:
  1. nell'ottica della piena attuazione dell'articolo 32 della Costituzione, a valutare la possibilità di assumere iniziative normative di competenza per giungere ad una vera depenalizzazione dell'atto medico, fatte salve, ovviamente, quelle situazioni particolari e limitate nelle quali si possa riscontrare colpa grave o dolo, bilanciando l'esigenza di salvaguardia degli operatori sanitari – e quindi la loro serenità nelle scelte necessarie per il paziente – da iniziative giudiziarie ingiuste con i diritti del paziente, che deve comunque poter adire il giudice civile qualora si ritenga danneggiato da episodi gravissimi di negligenza medica;
  2. procedere quanto prima all'adozione dei decreti attuativi previsti dalla legge «Gelli-Bianco» e non ancora emanati, in modo da dare piena e completa attuazione alla legge n. 24 del 2017;
  3. adottare iniziative per giungere, per quanto di competenza e in accordo con le istituzioni sanitarie, ad una definizione chiara di «colpa grave»;
  4. realizzare concretamente, per quanto di competenza, l'attivazione, laddove necessario, ed il funzionamento della struttura di risk management già prevista dalla legge n. 24 del 2017;
  5. favorire, per quanto di competenza, le iniziative volte alla realizzazione di una formazione continua sulle relazioni di cura, con particolare attenzione alla loro umanizzazione, e facendo attenzione anche alle nuove modalità di interazione con la persona assistita (digitalizzazione, telemedicina, intelligenza artificiale), prevedendo, anche laddove necessario, nuove linee guida ed eventuali interventi normativi;
  6. procedere, per quanto di competenza, alla modifica ed omogeneizzazione delle linee guida cliniche, facendo riferimento in particolare all'Istituto superiore di sanità (posto che attualmente risulta che ne esistano un centinaio prodotte dalle società scientifiche accreditate);
  7. rendere operativo il protocollo d'intesa tra il Consiglio nazionale forense, il Consiglio superiore della magistratura e la Fnomceo per quel che riguarda la revisione degli albi dei periti e dei consulenti tecnici, redigendo al riguardo linee guida coerenti con la legge n. 24 del 2017;
  8. adottare con urgenza ogni iniziativa, per quanto di competenza, volta a salvaguardare i trattamenti pensionistici di tutti gli esercenti le professioni sanitarie;
  9. valutare l'opportunità di prevedere, per quanto di competenza, con particolare attenzione all'emergenza-urgenza, misure volte ad incentivare la scelta da parte dei medici delle specializzazioni ove maggiore è la carenza di professionisti;
  10. predisporre iniziative volta a garantire all'interno del Ssn le disposizioni previste nella Carta europea dei diritti del malato presentata a Bruxelles il 15 novembre 2002, volta a garantire un alto livello di protezione della salute umana assicurando l'elevata qualità dei servizi erogati dai diversi sistemi sanitari nazionali in Europa.

La scheda della mozione è disponibile al link ipertestuale. 

 
n.1-00227, a prima firma Bonetti (AZ-PER-RE), che impegna il Governo a:
  1. adottare in tempi rapidi i decreti attuativi della legge n. 24 del 2017 e la tabella unica di valutazione dei danni gravi da lesione, prevista dall'articolo 138 del codice delle assicurazioni e attesa da quasi venti anni, anche al fine di evitare fenomeni speculativi relativi ai premi assicurativi richiesti dalle compagnie al personale sanitario, con particolare riferimento ai liberi professionisti e ad alcune specialità mediche;
  2. ferma restando la responsabilità civile, ad adottare ogni iniziativa, anche di carattere normativo, volta a contrastare le pratiche di medicina difensiva, salvaguardando al contempo la necessità di garantire il diritto dei pazienti a ricevere cure adeguate e tutela giuridica, mantenendo la responsabilità penale dei professionisti di area medico-sanitaria per i soli casi di dolo e colpa grave;
  3. potenziare la formazione continua del personale del Servizio sanitario nazionale sui temi della gestione del rischio in ambito sanitario, migliorando la conoscenza, la diffusione e la cultura degli strumenti ad essa connessi, ivi inclusa l'informazione data ai pazienti sull'appropriatezza di esami diagnostici e terapie;
  4. adottare iniziative di competenza volte a garantire che nelle strutture sanitarie, soprattutto attraverso l'integrazione delle unità di personale mancanti, vi siano per gli operatori condizioni di lavoro idonee, tali da contenere il fenomeno della medicina difensiva;
  5. migliorare l'attrattività professionale per gli specializzandi della medicina d'emergenza-urgenza, i cui reparti risultano essere i più litigiosi e i più numericamente scoperti, evitando il ricorso ai «medici a gettone».
La scheda della mozione è disponibile al link ipertestuale. 
 
- n.1-00226, a prima firma Ricciardi (M5S), che impegna il Governo a:
  1. adottare iniziative di competenza volte a garantire nelle strutture sanitarie, attraverso l'assunzione di personale, condizioni di lavoro idonee e tali da contenere il fenomeno della medicina difensiva che, a causa della riduzione dell'organico e del deterioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario, stressato da turni massacranti e da stipendi inadeguati, rischia di crescere esponenzialmente, con rilevanti conseguenze sulla salute quale diritto esigibile costituzionalmente garantito;
  2. garantire al personale sanitario condizioni economiche e contrattuali idonee e comunque non inferiori alla media europea, salvaguardando risorse congrue per il trattamento pensionistico del personale medesimo senza intaccare le risorse del Fondo sanitario nazionale;
  3. rendere appetibili le specializzazioni attualmente carenti attraverso opportuni incentivi economici da concordare con le organizzazioni sindacali e a garantire agli specializzandi condizioni di lavoro dignitose e rispettose eliminando ogni forma di sfruttamento del loro lavoro, rendendo obbligatoria la timbratura elettronica per gli specializzandi medesimi;
  4. assumere ogni iniziativa opportuna, anche di carattere normativo, per assicurare agli infermieri un adeguato riconoscimento economico e professionale, garantendo l'autonomia professionale per alcune specializzazioni cliniche infermieristiche;
  5. adottare iniziative di competenza volte a garantire nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, attraverso uno straordinario piano assunzionale, un adeguato numero di operatori sociosanitari, per permettere un'efficace gestione dell'assistenza e un'efficace interazione e integrazione delle diverse professionalità coinvolte;
  6. dare attuazione alla legge n. 24 del 2017, cosiddetta «legge Gelli», adottando i relativi decreti attuativi la cui mancanza non consente al soggetto danneggiato di agire direttamente, entro i limiti del massimale, nei confronti dell'impresa di assicurazione e ovvero di avvalersi del «Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria», che dovrebbe essere alimentato dal versamento di un contributo annuale dovuto dalle imprese assicuratrici per risarcire il danno in caso di esubero rispetto al massimale assicurativo, di insolvenza della compagnia, o di assenza di copertura assicurativa per recesso dell'impresa o per sopravvenuta cancellazione dall'albo della medesima;
  7. avviare una comparazione con l'ordinamento francese al fine di verificare se sia possibile introdurre nel nostro ordinamento il sistema di solidarietà sociale, il cosiddetto «no-fault», che devolve il ristoro o indennizzo ad un sistema di sicurezza sociale, alternativo ad un eventuale risarcimento ottenuto in sede giudiziaria, nell'ipotesi in cui si dovessero verificare dei danni in assenza di una chiara responsabilità del professionista, della struttura o di un produttore, quali ad esempio danni da infezioni nosocomiali, danni da farmaci e da incidenti (traumi, cadute accidentali) avvenuti nelle strutture ospedaliere;
  8. adottare iniziative di competenza volte a verificare e documentare nel più breve tempo possibile se in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private siano state costituite unità sul rischio clinico deputate a prevenire che l'organizzazione deficitaria sia causa di danni al paziente per inosservanza degli standard di sicurezza o del generale dovere di diligenza, prudenza, perizia e se tutte abbiano predisposto la prescritta relazione annuale consuntiva sugli eventi avversi verificatisi all'interno della struttura, sulle cause che li hanno prodotti e sulle iniziative messe in atto per contrastarli;
  9. provvedere alla pubblicazione del report annuale sul monitoraggio delle denunce di sinistri, dando evidenza dei dati relativi alle denunce di sinistri e degli eventi sentinella e a rendere permanentemente pubblici i dati attraverso il Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità (Simes), al fine di consentire la valutazione dei rischi e il monitoraggio completo degli eventi avversi, di migliorare la gestione del contenzioso e di consentire a tutta la collettività di conoscere la sinistrosità delle aziende sanitarie;
  10. adottare iniziative volte a rendere pubblicosul sito del Ministero della salute, l'adempimento circa l'obbligo di trasparenza delle strutture pubbliche e private, con specifico riferimento alla pubblicazione dei dati relativi a tutti i risarcimenti erogati nell'ultimo quinquennio, e verificati nell'ambito dell'esercizio della funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario;
  11. promuovere, nel contesto del rischio clinico, la formazione degli operatori alla comunicazione efficace al fine di umanizzare la relazione tra i sanitari e il paziente e suoi familiari e di renderla parte della cura, riducendo il contenzioso medico-legale e il rischio di aggressività;
  12. valutare il costo della medicina difensiva in termini economici, l'impatto sulle liste d'attesa, l'impatto sulla fruibilità del Servizio sanitario nazionale, sugli effetti avversi da farmaci inutili e sul numero di tumori per esposizione a radiazioni ionizzanti non necessarie;
  13. valutare ogni iniziativa utile a ridurre le problematiche connesse alla medicina difensiva, senza aumentare i rischi per i pazienti e senza intaccare il diritto ad un giusto risarcimento in caso di colpa medica;
  14. assumere ogni iniziativa di competenza, anche di carattere normativo, volta a bilanciare l'esigenza di salvaguardare gli operatori sanitari da iniziative giudiziarie arbitrarie e ingiuste con la necessità di tutelare i diritti dei pazienti che si ritengano danneggiati da episodi di negligenza medica;
  15. valutare l'opportunità di rendere il sistema di indennizzi per gravi danni alla salute liberamente alternativo per il cittadino rispetto al tentativo di ottenere risarcimento giudiziario;
  16. valutare di adottare iniziative volte ad estendere l'opportunità di ricevere un indennizzo per gravi danni alla salute anche a quei danni derivati dalla somministrazione di farmaci, dai trattamenti sanitari ricevuti senza consenso (Tso), dalle infezioni nosocomiali e dai traumi accidentali occorsi in ospedale (tra i quali, la caduta dalla barella);
  17. intervenire sul fenomeno dell'over-diagnosi, sull'eccesso di medicalizzazione, sugli interventi terapeutici non necessari (overtreatment), sulla modifica delle soglie diagnostiche delle malattie, sull'invenzione di nuove entità patologiche (disease mongering), anche attivando un efficace monitoraggio dell'attività prescrittiva di farmaci e delle prestazioni sanitarie da parte del personale medico e sanitario;
  18. incrementare gli investimenti nella prevenzione al fine di incidere sulle cause delle malattie e non sulle conseguenze delle stesse e a promuovere la cultura della riconciliazione terapeutica tra medici e pazienti, in caso di polifarmacoterapia;
  19. adottare ogni strumento utile, anche in sede europea, affinché nella produzione dei farmaci o dei dispositivi medici sia sempre verificato il valore terapeutico aggiunto delle prestazioni sanitarie correlate, al fine di ridurre l'inappropriatezza prescrittiva ed eliminare farmaci inutili perché eguali o inferiori a quelli già esistenti e per costringere il mercato solo alla utilizzazione dei farmaci migliori e alla produzione dei farmaci realmente innovativi;
  20. Adottare iniziative di competenza volte ad intervenire in maniera radicale sull'appropriatezza delle cure e a condurre le opportune verifiche sulle linee guida emanate o da emanare affinché gli estensori siano privi di conflitti di interessi e non abbiano legami con l'industria del farmaco o delle apparecchiature medicalial tempo stesso dando sollecita attuazione alla legge n. 62 del 31 maggio 2022, concernente «Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie», più nota come «Sunshine Act»;
  21. Incentivare l'approccio less is more con l'obiettivo di migliorare l'esperienza di cura del paziente e lo stato di salute delle popolazioni e ad investire maggiori risorse nella prevenzione delle malattie attraverso la riduzione e l'eliminazione dei fattori di rischio.
La scheda della mozione è disponibile al link ipertestuale. 
 
n.1-00229, a prima firma Zanella (AvS), che impegna il Governo a:
  1. intraprendere iniziative di natura normativa finalizzate a circoscrivere in modo puntuale, anche in materia penale, l'ambito della responsabilità medica, in modo da contemperare l'esigenza della sicurezza delle cure con quella della serenità e della sicurezza dei medici nello svolgimento della professione, al fine di scoraggiare un uso strumentale dello strumento giudiziario e per dare garanzie al professionista assolto relativamente alle spese processuali sostenute;
  2. valutare l'opportunità di ridurre i costi economici e sociali del contenzioso sanitario, garantendo l'accessibilità a procedure di risarcimento del danno eque e in tempi certi;
  3. adottare iniziative di competenza volte ad attuare la disciplina sul rischio clinico in modo uniforme sul territorio nazionale così come previsto dalla legge 8 marzo 2017, n. 24;
  4. adottare le iniziative di competenza volte a rafforzare e ad estendere la diffusione delle buone pratiche cliniche e la valutazione delle attività sanitarie misurate con indicatori di processo e di esito;
  5. implementare la formazione in materia di risk management e di comunicazione medico-paziente;
  6. adottare i decreti attuativi previsti dalla cosiddetta legge Gelli-Bianco;
  7. valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte ad individuare ulteriori risorse, incrementando quelle già disponibili, al fine di garantire il rinnovo del contratto di lavoro nazionale degli operatori del Servizio sanitario nazionale;
  8. valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte ad avviare un piano straordinario di assunzioni di personale medico e infermieristico.
La scheda della mozione è disponibile al link ipertestuale. 
 
n.1-00230, a prima firma Ciancitto (FdI), che impegna il Governo a: 
  1. adottare quanto prima i decreti attuativi della cosiddetta legge Gelli Bianco;
  2.  promuovere il rafforzamento e la diffusione delle buone pratiche cliniche e della valutazione delle attività sanitarie misurate con indicatori di processo e di esito;
  3.  promuovere l'adozione nei singoli reparti di linee guida in materia di formazione dei professionisti e informazione ai pazienti sull'appropriatezza di esami diagnostici e terapie;
  4.  adottare iniziative di competenza volte a prevedere, nelle more di una revisione della legge n. 24 del 2017, e in considerazione di quanto attestato dalla letteratura internazionale in merito all'incidenza che la carenza degli organici produce sul verificarsi di eventi avversi, peculiari fattispecie di esenzione della responsabilità dell'esercente la professione sanitaria, non solo nei casi in cui la condotta professionale sia coerente rispetto alle evidenze scientifiche disponibili, ma anche quando sussistano condizioni di lavoro caratterizzate da carenze strutturali ed organizzative;
  5. valutare, in coerenza con le regole ordinamentali, iniziative di carattere normativo volte ad una riduzione dei termini di prescrizione, al fine di evitare la proposizione di azioni legali in epoca significativamente successiva rispetto alla prestazione medica.
QUI il resoconto completo. 
 
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