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Gestione servizi regionali. Depositata Relazione Corte dei Conti esercizi 2022-2023
La Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, ha depositato in Parlamento la relazione sulla gestione dei Servizi Sanitari Regionali per gli esercizi 2022-2023. In particolare, il documento offre una panoramica delle tematiche riguardanti i Servizi Sanitari Regionali e i divari territoriali nella erogazione dei servizi.
La Corte dei Conti, Sezioni delle Autonomie, ha depositato in Parlamento la relazione sulla gestione dei Servizi Sanitari Regionali per gli esercizi 2022-2023, approvata con deliberazione n. 4/SEZAUT/2029. In particolare, il documento offre una panoramica delle tematiche riguardanti i Servizi Sanitari Regionali e i divari territoriali nella erogazione dei servizi.
Si segnala che la relazione è stata trasmessa alle Commissioni Bilancio e Sanità e Lavoro del Senato (Atto n. 452).
La relazione, che si articola in 9 capitoli, prevede:
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le risultanze della spesa sanitaria del 2022, proiettate in chiave dinamica nell'evoluzione dei documenti di programmazione economico finanziaria per il triennio 2024-2026, con uno specifico approfondimento sulla spesa del personale;
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un’analisi sugli investimenti in ambito sanitario e sulla loro evoluzione negli anni;
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un confronto internazionale della spesa pro capite per fare una rassegna dei sistemi di indicatori di qualità delle cure;
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un approfondimento riservato ai LEA;
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una sintesi dei verbali dei due tavoli di monitoraggio dei LEA e degli adempimenti regionali previsti dall’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005, modificata nel 2009 e disciplinati dai regolamenti del febbraio e luglio 2011, limitatamente alle Regioni in piano di rientro per le quali è prevista la trasmissione da parte del MEF alla Corte dei conti;
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un’ampia disamina sulla struttura del finanziamento del fabbisogno sanitario standard e dei suoi criteri di riparto tra le Regioni a statuto ordinario più la Sicilia, recentemente modificati. Viene approfondita la peculiare situazione delle Regioni e Province autonome. Di particolare interesse l’analisi della situazione della mobilità sanitaria, in particolare quella interregionale, anche su base pluriennale;
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l’andamento della spesa farmaceutica e il rispetto dei tetti di spesa previsti;
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una rapida visione dei bilanci consolidati degli Enti sanitari, attingendo ai dati dei questionari compilati per la Corte dai revisori dei conti;
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una sintetica rassegna di temi emersi in materia sanitaria nelle relazioni allegate al giudizio di parifica approvate nel corso del 2023 dalle Sezioni regionali di controllo.
In sintesi, la Corte dei Conti ha evidenziato quanto segue:
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Spesa sanitaria - E’ salita a 131,1 miliardi di euro nel 2022, dai 127,5 del 2021 e dai 122,7 del 2020 dopo essere stata nei sette anni precedenti assestata attorno a 110 miliardi. A fronte di questo livello complessivo di spesa, il finanziamento ordinario del Sistema sanitario nazionale è salito nel 2022 a 125,98 miliardi dai 122 del 2021, e i 120,5 del 2020. Inoltre, nel 2022, in Italia la spesa diretta a carico delle famiglie è stata del 21,4% rispetto a quella totale, pari ad un valore pro capite di 624,7 euro, in crescita del 2,10% rispetto al 2019, con ampi divari tra Nord (che spende mediamente di più) e Mezzogiorno. Confrontandola con quella dei maggiori paesi europei, a fronte del 21,4% di quella italiana, corrispondente, a parità di potere d’acquisto, a 920 dollari pro capite, l’out of pocket in Francia raggiunge appena l’8,9% del valore totale (corrispondente, per il 2021, 544 dollari pro capite), l’11% in Germania (882 dollari pro capite).
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Personale - Nell’anno 2022, in conseguenza dell’emergenza pandemica, le unità del personale hanno superato di poco i livelli occupazionali del 2008, ponendo fine a un decennio di riduzione.
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Liste di attesa - I dati pubblicati da Agenas indicano che nel 2021, sul piano nazionale, su 12 tipologie di interventi relativi alle principali patologie tumorali o cardiache, solo per quattro è migliorata rispetto al 2019 la percentuale di erogazione delle prestazioni nei tempi standard di attesa.
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I divari territoriali nell’erogazione dei Lea - L’esame dei risultati attribuiti alle Regioni con la valutazione dei LEA è limitato al periodo ante pandemia (2012-2019), a causa della indisponibilità di dati più recenti. In particolare, si registra un miglioramento assoluto, più o meno ampio, in quasi tutte le Regioni del Mezzogiorno. Tuttavia, non è possibile affermare lo stesso in termini relativi. Confrontando, infatti, i punteggi ottenuti da tali Regioni con quelli delle best performer, negli anni 2012 e 2019, solo tre Enti regionali su sette conseguono una netta riduzione dei divari territoriali (Abruzzo, Campania, Puglia), mentre per tre di essi si registra un aumento del differenziale a loro sfavore (Basilicata, Molise e, soprattutto, Calabria), che invece risulta in lieve riduzione nel caso della Sicilia.
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Spesa privata - nel 2022, in Italia la spesa diretta a carico delle famiglie è stata il 21,4% di quella totale, pari ad un valore pro capite di 624,7 euro, in crescita del 2,10% rispetto al 2019, con ampi divari tra Nord (che spende mediamente di più) e Mezzogiorno. Confrontandola con quella dei maggiori paesi europei, a fronte del 21,4% di quella italiana, corrispondente, a parità di potere d’acquisto, a 920 dollari pro capite, l’out of pocket in Francia raggiunge appena l’8,9% del valore totale (corrispondente, per il 2021, 544 dollari pro capite), l’11% in Germania (882 dollari pro capite).
Il documento è disponibile in allegato.