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Notizie dalla Liguria

Caso Avastin. Per l'Antitrust "è discriminatorio escludere i centri privati da somministrazione"

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Caso Avastin. Per l'Antitrust "è discriminatorio escludere i centri privati da somministrazione"

L'AGCM ha sollevato criticità concorrenziali

Permettere l'utilizzo del farmaco Avastin per la cura delle patologie visive solo alle strutture pubbliche, ma non a quelle private dà luogo ad "una ingiustificata discriminazione tra strutture pubbliche e private". Lo mette nero su bianco l'Antitrust, che nell'ultimo bollettino bacchetta l'Aifa e prende nuovamente posizione su una vicenda, quella di Avastin e Lucentis, che negli ultimi due anni è salita più volte agli onori delle cronache, soprattutto dopo la maxi multa comminata proprio dall'Autorità garante della concorrenza ai due colossi farmaceutici La Roche e Novartis per aver fatto cartello per ostacolare la vendita del farmaco antitumorale Avastin per la cura della vista, favorendo invece quella di Lucentis, che costa 10 volte tanto.

Il direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, si rallegra della pronuncia dell'Antitrust e auspica che presto si traduca nei fatti. "Ben venga quanto detto dall'Antitrust, siamo contenti che ci sia stata una pronuncia su un tema così specifico. Ora ci auguriamo che arrivi una nuova determina dell'Aifa". In questi mesi, spiega Leonardi, la questione era rimasta in stallo perchè si era verificata una situazione di rimpallo tra Aifa e Regioni. "Noi avevamo scritto all'Aifa per segnalare una situazione certamente discriminatoria, ci avevano risposto che loro non avevano problemi a permettere l'uso anche per i privati accreditati, ma che la competenza era delle Regioni. A loro volta diverse Regioni- prosegue il direttore generale di Aiop- ci hanno risposto che dovevano attenersi a quanto stabilito dall'Aifa".
Cosi' il problema rimaneva, dando origine ad una vera discriminazione, spiega Leonardi, perche' "il cittadino non era libero di scegliere la struttura che reputava migliore, ma per avere la completezza delle cure doveva rivolgersi per forza al pubblico". Ora all'Aiop non resta che sperare che da Aifa arrivi presto una nuova determina e che le Regioni, di solito "attente a tutelare il pubblico piuttosto che la libera scelta del cittadino", si comportino di conseguenza. In prima linea in questa 'guerra' dei farmaci c'e' sempre stata la Regione Emilia-Romagna, che fu tra le prime ad avviare un braccio di ferro contro La Roche e Novartis, rivolgendosi a Tar, Corte costituzionale e poi Antitrust.
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Notizie Aiop Nazionale


Bozza di aggiornamento del DM70: Aiop incontra i vertici del Ministero della Salute e di Agenas

Consegnata l’analisi dell’impatto degli standard di esiti e volumi sulle strutture di diritto privato e sulle strutture di diritto pubblico del SSN, esposte le osservazioni associative e le relative proposte di modifica.


La nostra Associazione, nel corso dell’anno appena trascorso, ha più volte manifestato perplessità e rilevato criticità scientifiche e organizzative, riguardo i contenuti di una prima bozza di revisione del Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70, “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera”, il cui obiettivo dovrebbe essere, nella forma e nella sostanza, quello di dotare il SSN di un quadro di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera.



Lavoro agile nel settore privato

Firmato protocollo dalle Parti Sociali

Il 7 dicembre 2021 è stato sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Usb, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Alleanza cooperative, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Abi, Ania, Confprofessioni, Confservizi, Federdistribuzione, Confimi e Confetra - all’esito di un confronto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - il "Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile”, consultabile al seguente link e rimesso in allegato. L’intento, si legge nel documento, è quello di porre la premessa fondamentale per la corretta applicazione del lavoro agile nel settore privato, fornendo le linee di indirizzo per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale/territoriale, riconosciuta come fonte privilegiata di regolamentazione dello svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile, ferme restando le previsioni di legge e gli accordi in essere anche individuali.


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