Circolare INPS esplicativa sul tema
L’art. 27, comma 1, del D.L. 104/2020, convertito in legge lo scorso 13 ottobre, ha riconosciuto ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, un esonero del versamento dei contributi, pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti, con esclusione dei premi e contributi spettanti all’INAIL, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, la cui sede di lavoro sia situata in regioni che, nel 2018, presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o, comunque, compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso occupazione inferiore alla media nazionale.
Redditi da lavoro dipendente
Con risposta all’interpello n.490/2020, l’Agenzia delle Entrate si pronuncia sul trattamento fiscale dei contributi previdenziali necessari per il riscatto agevolato del corso di laurea versati dal datore di lavoro per conto dei dipendenti in esodo. L’agenzia specifica che tale quota deve essere assoggettata a tassazione separata con l’aliquota applicata al TFR.
Il Garante per la protezione dei dati personali ammonisce il titolare del trattamento
Erronea consegna, a un paziente richiedente copia della propria cartella clinica, della cartella clinica relativa ad altro paziente ed erroneo inserimento nel fascicolo sanitario elettronico di un referto relativo ad altro paziente. Queste le violazioni di dati personali notificate in ottemperanza al Regolamento (UE) 2016/679, da una ASL e un IRCSS, al Garante per la protezione dei dati personali, rispetto alle quali l’Autorità ha stabilito di ammonire i titolari.
L’azienda indotta a licenziare il dipendente per assenza ingiustificata ha diritto ad ottenere dal lavoratore il risarcimento del danno corrispondente all'importo del ticket NAspi versato all'Inps
Come noto, il lavoratore matura il diritto alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NAspi), di cui all’art. 1 del D.Lgs. n. 22 del 4 marzo 2015, in caso di eventi di disoccupazione involontaria verificatesi a decorrere dal maggio 2015.
Dunque, ai fini dell’accesso all’indennità in parola, lo stato di disoccupazione deve essere involontario e sono esclusi pertanto i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale.