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Notizie dalla Liguria

Difendiamo la libertà di scelta del cittadino

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Difendiamo la libertà di scelta del cittadino

Editoriale del Presidente nazionale, Gabriele Pelissero

Mentre la nostra Associazione è concentrata sulla prossima tornata elettorale interna, sia nazionale che regionale (ed è giusto dedicare attenzione e passione alla nostra vita associativa), non mancano purtroppo insidie continue dall'esterno.
L'attività del Parlamento è ferma, e quella del Governo è ridotta all'ordinaria amministrazione (ma cosa significa veramente questa espressione?), ma la Conferenza Stato-Regioni è a lavoro.
E come più volte abbiamo denunciato (vedi il mio intervento pubblicato con grande evidenza su Il Giornale del 22 marzo scorso riportato in allegato) il rischio concreto è che emerga un provvedimento che di fatto limiti la libertà di scelta del cittadino, che in ogni parte d'Italia oggi può tentare di sfuggire alle limitazioni quali-quantitative dell'offerta pubblica per cercare in altre regioni, spesso presso strutture associate Aiop, una risposta ai suoi bisogni di salute.
Lo strumento che potrebbe essere usato per ottenere tutto questo è tipicamente burocratico e difficile da smascherare. Si tratta infatti, di ridurre la liste delle prestazioni di alta complessità che, con la legge attuale, tutte le nostre strutture possono (o dovrebbero potere, cavilli regionali permettendo!) erogare senza tetto.

In particolare, l'attacco sarebbe sull'ortopedia protesica, molto cresciuta in questi anni di invecchiamento della popolazione, e che tante nostre strutture piccole, medie e grandi stanno trattando con competenza e soddisfazione dei pazienti. Per confondere le idee qualcuno dice che il blocco non riguarderebbe gli Irccs privati, ma questo non significa nulla (e oltretutto riguarderebbe poche centinaia di posti letto). L'intera rete Aiop deve poter erogare prestazioni fondamentali per i nostri cittadini, che evidentemente la rete pubblica non riesce ad assicurare in modo adeguato. Ci stiamo battendo con tutto il nostro impegno (insieme a Confindustria e a tutte le altre Associazioni di categoria interessate, quali Aris e Anisap) per assicurare a tutti gli associati Aiop, piccoli, medi e grandi, gli stessi diritti e le stesse opportunità, e soprattutto per tutelare la libertà di scelta del luogo di cura per tutti gli italiani.

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Notizie Aiop Nazionale

Illegittimo il licenziamento del lavoratore che si oppone al trasferimento

Corte di Cassazione Sezione Lavoro ordinanza n. 29054 del 5 dicembre

L’ordinanza oggi commentata affronta il caso di un lavoratore licenziato con una doppia motivazione, ovvero per l’inadempimento conseguente ad una assenza dal posto di lavoro e per giustificato motivo oggettivo conseguente ad una dedotta organizzazione aziendale.

Contratto di spedalità e responsabilità della struttura sanitaria

Cassazione civile - sez.III, sentenza n. 2060 del 29 gennaio 2018

L’art. 7 della l. n. 24/2017 (c.d. Legge Gelli – Bianco) prevede che la struttura sanitaria, pubblica o privata, la quale, nell’adempimento della propria obbligazione si avvalga dell’opera di esercenti la professione sanitaria anche se scelti dal paziente e non dipendenti della struttura medesima, risponda delle loro condotte colpose o dolose ai sensi degli artt. 1218 e 1228 c.c., ossia per inadempimento di un’obbligazione ed in forza della responsabilità per fatto doloso o colposo di un terzo ausiliare.
La responsabilità della casa di cura, come altrettanto conosciuto, si fonda su un contratto atipico a prestazioni corrispettive, definito ‘di spedalità’ ovvero ‘di assistenza sanitaria’.
Nel caso in argomento, la Suprema Corte, con la sentenza n. 2060 del 29 gennaio scorso, ha condannato al risarcimento una struttura sanitaria nella quale dei sanitari di fiducia di una degente, il giorno prima dello svolgimento di un’operazione di inserimento di una protesi all’anca, le avevano effettuato un prelievo del sangue per una eventuale autotrasfusione in sede operatoria.


Regolamento privacy. Le indicazioni della Commissione europea

Comunicazione del 24 gennaio 2018

Il 6 aprile 2016 l'UE ha varato la nuova normativa in materia di protezione dei dati, adottando un pacchetto di riforme, di cui fa parte il Regolamento generale sulla protezione dei dati, che - a due anni dall’entrata in vigore - dovrà essere applicato direttamente ed obbligatoriamente in tutti gli Stati membri, a partire dal 25 maggio 2018. Nonostante l’approssimarsi di tale scadenza, si rendono ancora necessari notevoli adeguamenti per determinati aspetti, come la modifica delle leggi esistenti ad opera degli Stati membri o l'istituzione del Comitato europeo per la protezione dei dati da parte delle autorità nazionali garanti. Per tali ragioni, il 24 gennaio scorso, a soli cento giorni dall’applicazione del Regolamento, la Commissione ha pubblicato le linee guida destinate a rendere più agevole l’introduzione delle nuove regole sulla protezione dei dati negli ordinamenti nazionali.


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