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Notizie dalla Liguria

Audizione sul DEF 2019

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Audizione sul DEF 2019

Niccolò de Arcayne, Relazioni Istituzionali e Internazionali

In occasione della seduta del 17 aprile in Commissione Bilancio congiunta di Camera e Senato sul Documento di Economia e Finanza 2019 (DEF), è stato audito il dott. Angelo Buscema, Presidente della Corte dei Conti.
Nel corso dell’audizione, tra gli importanti rilievi emersi per la sanità, si è parlato anche di sanità privata. La Corte ha infatti rilevato una “flessione" degli importi corrisposti per l’assistenza ospedaliera in case di cura od ospedali privati (-2 per cento).
Ulteriori considerazioni sul sistema sanitario in genere, evidenziano come il governo della spesa si sia rivelato più efficace rispetto al complesso della Pubblica Amministrazione; infatti, si osserva una riduzione della quota della spesa corrente primaria della sanità, dal 16,6 per cento nel 2013 al 15,8 per cento nel 2018 (dal 15,7 al 14,6 per cento il peso sulla primaria complessiva).
Il dott. Buscema ha altresì sottolineato una permanenza di squilibri finanziari in alcune regioni, nonostante il lungo processo dei piani di rientro ma, soprattutto, una mancata tendenza al riassorbimento delle differenze territoriali nella qualità dei servizi.

 

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Le novità sul lavoro della settimana

Privacy, sostegno al reddito e Inl

Il 4/09/2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di adeguamento del codice della privacy. Tale decreto entrerà in vigore il 19/09/2018. Nel documento sono definite le parti del vecchio regolamento sulla privacy, D.Lgs 196/2003, che rimangono in vigore in quanto compatibili con il nuovo regolamento Europeo. Si ribadisce che l’analisi della normativa ha portato ad escludere una moratoria delle sanzioni per i primi otto mesi dall’entrata in vigore dell’adeguamento.



Il dipendente non può rifiutarsi di eseguire una prestazione lavorativa, anche se corrispondente a mansioni inferiori

Sentenza della Corte di Cassazione n.21036 del 23 agosto 2018

Con la sentenza in commento, la Suprema Corte, nel solco del filone giurisprudenziale già da noi messo in evidenza nel commento alla sentenza n. 9060 del 5 maggio 2016, ribadisce il principio in base al quale il lavoratore adibito a mansioni non confacenti al proprio profilo professionale, è comunque obbligato ad eseguirle, salvo il suo diritto di adire l’autorità giudiziaria, ciò in quanto il suo rifiuto integra un atto di insubordinazione, come tale sanzionabile da datore di lavoro.
Nel caso in esame, il lavoratore impugnava una sanzione disciplinare, costituita da una sospensione di tre giorni, irrogata a causa del rifiuto dello stesso di svolgere una mansione poiché - a suo dire - non corrispondente alla propria qualifica contrattuale.

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