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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

Cittadini: "No alla limitazione della pubblicità sanitaria"
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Cittadini: "No alla limitazione della pubblicità sanitaria"

Comunicato stampa del 4 dicembre 2018

Un emendamento non pertinente rispetto ai temi della manovra finanziaria; ispirato da propositi configgenti rispetto all’attenzione e sensibilità, di Clinici e Istituzioni, nei confronti di un’informazione ai cittadini sempre maggiormente esaustiva; e, comunque, il ripristino di soluzioni già censurate nel 2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché contrarie alla normativa nazionale e comunitaria”.
Così Barbara Cittadini, Presidente dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata, interviene sull’emendamento 41.018 alla manovra, che ha come obiettivo quello di limitare gli elementi di carattere promozionale delle comunicazioni delle strutture sanitarie private e degli iscritti agli Ordini delle professioni sanitarie.
Al di là delle valutazioni di natura giuridica – prosegue Barbara Cittadini – gli stessi lavori parlamentari fanno rilevare che un emendamento di questo tenore sancirebbe la volontà del sistema di non informare gli italiani, correttamente ed esaustivamente, rispetto all’offerta dei trattamenti sanitari. L’emendamento, infatti, inizialmente respinto in Commissione perché non coerente con la materia finanziaria, è stato riammesso in quanto ritenuto indirettamente legato all’oggetto della manovra. Se venisse approvato, pertanto, limiterebbe il diritto all’informazione, rispetto alla liberalizzazione, introdotta dalla normativa del 2006, e testimonierebbe la volontà del legislatore di negare un’informazione completa e una piena consapevolezza del paziente. L’emendamento, peraltro, interviene su una fattispecie, ossia quella inerente la comunicazione promozionale nell’ambito delle professioni sanitarie, sulla quale l’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato ha avuto modo di rilevare come ogni prescrizione restrittiva - quale è quella che si vuole introdurre - si ponga in contrasto con i principi comunitari in materia di concorrenza (provvedimento 25078 del 2014) limitando ingiustificatamente la promozione dei servizi offerti, ed in ordine alla quale il DPR 137/2012 ha già provveduto a dettare adeguate prescrizioni per tutelare gli interessi generali di protezione dei consumatori e di sanità pubblica, stabilendo che l’attività di promozione sia ‘funzionale all'oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l'obbligo del segreto professionale e non dev'essere equivoca, ingannevole o denigratoria’ (art. 4, comma 2).
L’emendamento in parola, dunque, oltre a porsi in contrasto con i principi comunitari in materia di concorrenza, introduce una disciplina che in parte risulta ridondante rispetto al quadro normativo già vigente, e in parte confligge gravemente con lo stesso, laddove pretende di vietare qualsiasi comunicazione di carattere promozionale in ambito sanitario. In tal senso
– conclude Barbara Cittadini – non possiamo che osservare come l’attuale quadro normativo risulti di per sé adeguato a garantire la trasparenza e veridicità delle informazioni e delle comunicazioni, anche promozionali, operate in favore dei pazienti, senza pregiudicare tuttavia il legittimo diritto degli operatori sanitari a informare gli utenti in ordine alle prestazioni offerte."
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