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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

La sanità è una grossa opportunità di sviluppo economico
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La sanità è una grossa opportunità di sviluppo economico

Intervento di Giuseppe Puntin - Assise Generali 2018

In occasione della Assise Generali 2018 dello scorso 16 febbraio, Giuseppe Puntin, componente del Comitato esecutivo Aiop, è intervenuto durante la sessione di lavoro "Un fisco a supporto di investimenti e crescita".

Vi riportiamo di seguito un estratto del suo intervento, la cui versione completa è riportata in allegato.

"Come noto la sanità rappresenta in ogni Paese uno dei principali elementi di coesione sociale. Nel nostro Paese il sistema sanitario è pubblico perché pubblica è la garanzia di accesso alle cure, mentre nella produzione e nell’erogazione delle prestazioni il sistema è misto perché realizzato da operatori di diritto pubblico e da altri di diritto privato.
Proprio questa seconda componente nella produzione diretta di servizi e di beni con annessa filiera indotta, contribuisce in maniera rilevante alla formazione della ricchezza nazionale, costituendo uno dei principali motori di sviluppo economico del Paese. Essa produce infatti il 10,7% del Pil (prodotto interno lordo), assorbe il 10% dell’intero personale occupato, con una elevata propensione ad investimenti innovativi sia in ambito tecnologico che scientifico. Da ciò, la considerazione di come riduttiva sia l’idea che la sanità rappresenti solo “un’area di spesa pubblica”, ma costituisce invece una grossa opportunità di sviluppo economico per i settori per le imprese coinvolte.
Il servizio sanitario nel nostro Paese è fondato su due pilastri: l’universalità e la solidarietà. L’universalità significa per ogni cittadino l’accesso gratuito alle cure, la solidarietà, che il finanziamento del servizio, si realizza invece attraverso la fiscalità in generale.
Tali caratteristiche rappresentano oggi elementi di criticità.
L’universalità perchè quando una prestazione non viene resa o viene resa in tempi non accettabili rappresenta un diritto negato che da reale diviene virtuale.
La solidarietà essendo invece collegata al finanziamento della spesa pubblica ne segue i vincoli e le logiche, talchè, le risorse destinate al settore hanno registrato negli ultimi anni un preoccupante trend decrescente che ha generato il costante sottofinanziamento del sistema. Siamo infatti passati dal 7,2 del Pil del 2009 al 6,7 del 2016 per finire al 6,3 nel 2019, così come previsto dal Documento di programmazione economica finanziaria pluriennale dello Stato. Se quanto detto in termini percentuali, lo rappresentiamo in termini assoluti e lo compariamo con Paesi a noi vicini la spesa pubblica pro capite nel 2016 è stata la seguente:
- in Italia € 1849 per abitante
- in Francia € 2885 per abitante
- in Germania € 3694 per abitante
."
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