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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

La sanità è una grossa opportunità di sviluppo economico
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La sanità è una grossa opportunità di sviluppo economico

Intervento di Giuseppe Puntin - Assise Generali 2018

In occasione della Assise Generali 2018 dello scorso 16 febbraio, Giuseppe Puntin, componente del Comitato esecutivo Aiop, è intervenuto durante la sessione di lavoro "Un fisco a supporto di investimenti e crescita".

Vi riportiamo di seguito un estratto del suo intervento, la cui versione completa è riportata in allegato.

"Come noto la sanità rappresenta in ogni Paese uno dei principali elementi di coesione sociale. Nel nostro Paese il sistema sanitario è pubblico perché pubblica è la garanzia di accesso alle cure, mentre nella produzione e nell’erogazione delle prestazioni il sistema è misto perché realizzato da operatori di diritto pubblico e da altri di diritto privato.
Proprio questa seconda componente nella produzione diretta di servizi e di beni con annessa filiera indotta, contribuisce in maniera rilevante alla formazione della ricchezza nazionale, costituendo uno dei principali motori di sviluppo economico del Paese. Essa produce infatti il 10,7% del Pil (prodotto interno lordo), assorbe il 10% dell’intero personale occupato, con una elevata propensione ad investimenti innovativi sia in ambito tecnologico che scientifico. Da ciò, la considerazione di come riduttiva sia l’idea che la sanità rappresenti solo “un’area di spesa pubblica”, ma costituisce invece una grossa opportunità di sviluppo economico per i settori per le imprese coinvolte.
Il servizio sanitario nel nostro Paese è fondato su due pilastri: l’universalità e la solidarietà. L’universalità significa per ogni cittadino l’accesso gratuito alle cure, la solidarietà, che il finanziamento del servizio, si realizza invece attraverso la fiscalità in generale.
Tali caratteristiche rappresentano oggi elementi di criticità.
L’universalità perchè quando una prestazione non viene resa o viene resa in tempi non accettabili rappresenta un diritto negato che da reale diviene virtuale.
La solidarietà essendo invece collegata al finanziamento della spesa pubblica ne segue i vincoli e le logiche, talchè, le risorse destinate al settore hanno registrato negli ultimi anni un preoccupante trend decrescente che ha generato il costante sottofinanziamento del sistema. Siamo infatti passati dal 7,2 del Pil del 2009 al 6,7 del 2016 per finire al 6,3 nel 2019, così come previsto dal Documento di programmazione economica finanziaria pluriennale dello Stato. Se quanto detto in termini percentuali, lo rappresentiamo in termini assoluti e lo compariamo con Paesi a noi vicini la spesa pubblica pro capite nel 2016 è stata la seguente:
- in Italia € 1849 per abitante
- in Francia € 2885 per abitante
- in Germania € 3694 per abitante
."
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