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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

L'Aiop al 45° Congresso nazionale ANMDO
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L'Aiop al 45° Congresso nazionale ANMDO

Il futuro degli ospedali: analisi, integrazioni, azioni

Durante i lavori a Torino del Congresso annuale ANMDO - Associazione nazionale dei medici delle Direzioni Ospedaliere - il 5 giugno, una specifica sessione é stata dedicata al tema "Quale sanità nel prossimo decennio", nella quale, tra gli altri, sono intervenuti Bruno Biagi, Vicepresidente nazionale Aiop, e Filippo Leonardi, Direttore generale dell'Associazione.

Biagi, nell'affrontare le criticità del Ssn, ha evidenziato che più che di sostenibilità del sistema, occorre parlare di resilienza, cioè della sua capacità di adattamento al cambiamento. Occorre cambiare i paradigmi attuali, mantenendo i valori e i principi a fondamento delle scelte originarie del Servizio. "L'ospedalitá privata - ha continuato Biagi - é una grande risorsa, a cominciare dalla qualità delle prestazioni offerte in termini di esito e di complessità. Essa vuole partecipare in prima linea ai problemi più urgenti: il tema delle liste di attesa, quello dell'affollamento del pronto soccorso, quello della mobilità sanitaria. Occorre elaborare - ha concluso Biagi - politiche di integrazione, di rete pubblico-privato nell'ambito del network del servizio pubblico."

Leonardi ha poi messo in evidenza tre aspetti del ruolo e del funzionamento dell'ospedalitá privata. La prima riguarda la sua "fotografia": con 1.493 milioni di trattamenti per acuti in regime ordinario da parte di strutture ospedaliere private accreditate su 6,286 (dati 16* Rapporto O&S), ne costituisce il 24%; 50.721 sono i casi di lungodegenza su 104.794 (48%); 239.512 sono i casi trattati da queste strutture in regime ordinario di riabilitazione su 318.359, per una percentuale, quindi, del 75% dei trattamenti complessivi.

Tutto ció dimostra che siamo di fronte ad un Ssn che respira con due polmoni, esprimendo qualità, integrazione competitiva/complementare e sostenibilità (su quest'ultimo aspetto, il privato accreditato grava per 8,484 mld di euro su 63,050 mld di euro di spesa ospedaliera, cioè per il 13,5%).

"Il secondo aspetto - ha continuato Leonardi - é il perdurare di un pregiudizio ideologico che grava sul privato, capace di produrre provvedimenti legislativi condizionanti, quali ad esempio quello della tariffazione (ferma, a livello nazionale, al 2012, caratterizzata allora dalla sua rimodulazione, più che di tipo incrementale, come era lecito attendersi); e quella del budget invalicabile per le strutture private accreditate (DL 95/2012), fermo al 2011 ridotto del 2%."

"Il terzo aspetto - ha concluso il Direttore generale dell'Aiop - é quello degli effetti delle criticità del sistema sulla spesa sanitaria privata, out of pocket o intermediata. La sua crescita negli ultimi anni non deve meravigliare, perché ogni sistema deve necessariamente trovare un equilibrio, e se non ne interpretiamo correttamente le dinamiche esso trova l'equilibrio al di fuori della governance attesa."
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