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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Cittadini: «La pandemia non ha insegnato nulla». Gli interventi sulla stampa della presidente nazionale Aiop
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Cittadini: «La pandemia non ha insegnato nulla». Gli interventi sulla stampa della presidente nazionale Aiop

La presidente nazionale Barbara Cittadini, in questi giorni, è intervenuta su Quotidiano Sanità per mezzo di una lettera indirizzata al direttore Cesare Fassari e su Sanità Informazione, periodico online d’informazione sanitaria, rilasciando un’intervista a Francesco Torre.

La presidente nazionale Barbara Cittadini, in questi giorni, è intervenuta su Quotidiano Sanità per mezzo di una lettera indirizzata al direttore Cesare Fassari e su Sanità Informazione, periodico online d’informazione sanitaria, rilasciando un’intervista a Francesco Torre.

Nello specifico, su Quotidiano Sanità, in replica alla lettera del dott. Claudio Testuzza che poneva il tema del rapporto tra componente di diritto pubblico e di diritto privato in ambito sanitario, la presidente ha evidenziato come sia auspicabile, oltre che necessaria, una sempre maggiore sinergia tra le componenti.

E, d’altronde, proprio nel nostro Paese il primo ad essere colpito nel 2020 da un’epidemia senza precedenti, che ha messo a durissima prova la tenuta del nostro servizio sanitario nazionale, le due componenti hanno fronteggiato l’emergenza in un clima di piena condivisione di finalità e obiettivi.

Una lezione, quella impartita dal Covid, della quale, però, evidentemente, non si è fatto tesoro, dal momento che numerose sono le criticità che permangono. L’intervista completa la trovate qui.

L’intervista su Sanità Informazione, invece, ha avuto il merito di anticipare a mezzo stampa il tema del Convegno Nazionale Aiop del prossimo 27 maggio: “Oltre il tetto di cristallo, superare la spending review per ricostruire il sistema sanitario nazionale”.

La presidente Cittadini ha evidenziato come il DL 95 del 2012, il provvedimento sulla spending review, che fissa il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da strutture accreditate, rappresenti un limite che mortifica, nei fatti, le potenzialità della componente di diritto privato del SSN.

Una norma, questa, che nasce come emergenziale ma che è diventata, negli anni, strutturale, costringendo più volte anche il legislatore a derogarvi per risolvere specifici problemi.

È quello, che noi, facendo ricorso ad una metafora, abbiamo chiamato “tetto di cristallo”, un provvedimento che è anche tra i principali responsabili del problema delle liste d’attesa. Secondo i dati Agenas, nel solo 2021, sono state erogate 34 milioni di visite specialistiche in meno. Il sistema sanitario non solo non ha recuperato l'attività perduta, ma sta ancora facendo i conti con i ritardi causati dalla pandemia.

A tutto questo si aggiunge anche la preoccupante riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL, che emerge dai numeri del Def, e l’aumento, tra gli altri, del costo dell’energia che si abbatte sui bilanci delle strutture.

Qui potete trovare l’intervista completa.

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