Se il coniuge è in maternità o cassa integrazione a zero ore, il congedo parentale suppletivo di 15 giorni previsto per l’emergenza Covid-19 non spetta. Al contrario, invece, se è in malattia, ferie o smart working. A precisarlo, tra l’altro, è l’Inps nel messaggio n. 1621/2020, a risposta dei quesiti sul nuovo permesso per la cura dei figli nel periodo di sospensione delle attività didattiche. L’istituto precisa, ancora, che la durata massima di 15 giorni vale per nucleo familiare (entrambi i genitori) e non per figlio, e che è cumulabile con i permessi ex 104/92 di assistenza ai disabili (sia i tre giorni mensili, sia gli ulteriori dodici per marzo e aprile).
Art. 46 del DL n. 18 del 17 marzo 2020
Con il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 il Governo è intervenuto al fine di fronteggiare le esigenze sanitarie e socio-economiche derivanti dall’emergenza epidemiologica COVID-19.
Linee-guida sul trattamento di dati relativi alla salute per finalità di ricerca e sulla geolocalizzazione e altri strumenti di tracciamento
Il Garante per la protezione dei dati, con comunicazione del 22 aprile u.s., rende nota l’adozione, da parte del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), ai sensi dell’art. 70, par. 1, let. e), GDPR, delle seguenti linee guida che, in via eccezionale, alla luce dell’urgenza dell’attuale situazione e della necessità di disporre rapidamente di orientamenti specifici, non saranno sottoposte a consultazione pubblica.
Il ruolo della sanità privata europea nel corso dell’attuale emergenza sanitaria
Su iniziativa del Presidente Paul Garassus, l’Union Europeénne de l’Hospitalisation Privée (UEHP) ha inviato al Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, al Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, una lettera in cui viene esplicato in maniera chiara e puntuale il ruolo della sanità privata europea nel corso dell’attuale emergenza sanitaria da COVID-19.