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Notizie dalla Liguria

Turismo medicale. Le misure per attrarre i pazienti con la valigia

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Turismo medicale. Le misure per attrarre i pazienti con la valigia

Dichiarazioni del Presidente Gabriele Pelissero a Adnkronos Salute

Abolire l'Iva sulle prestazioni a pazienti stranieri, facilitare l'iter per i visti sanitari, fare sistema per competere alla pari con le destinazioni estere e aumentarele sinergie tra ospedali, ricerca, industria biotech e università. Sono queste le azioni da mettere in campo per promuovere il turismo medicale in Italia - un comparto che in Europa vale già 47 miliardi di euro, il 4,6% dell'intero fatturato dei viaggi - emerse dal convegno organizzato da Intercare, la fiera dedicata al Turismo medicale e all'Internazionalizzazione dei sistemi sanitari, all'interno di Bit.

Un incontro - spiegano gli organizzatori - nato per confrontare le esigenze dei pazienti esteri, l'esperienza di destinazioni e sistemi sanitari stranieri con l'offerta del sistema Italia. Proprio la possibilità per i pazienti esteri di recuperare l'Iva è una delle principali richieste avanzate dagli operatori per non essere penalizzati sullo scenario internazionale: "Un trattamento medico è una prestazione erogata in Italia di cui il paziente gode una volta tornato a casa - afferma Gabriele Pelissero, Presidente nazionale Aiop - In altri Paesi, come la Germania, questo principio è riconosciuto ma non Italia. Oggi uno straniero può recuperare l'imposta su una borsa o un paio di scarpe, ma non su una protesi d'anca. Dobbiamo fare sì che le Istituzioni si integrino in modo rapido con la forza del prodotto operando su pochi, ma fondamentali punti come il nodo dei visti sanitari, che riguarda soprattutto alcune aree geografiche, la fiscalità e il coordinamento con il mondo medico e universitario per rafforzare la reputazione".

Con 5.000 pazienti - sottolineano gli operatori - l'Italia è ancora molto lontana dagli 1,2 milioni di pazienti ricevuti dalla Thailandia o dal milione del Messico, le prime due destinazioni in classifica. Ma qualcosa inizia a muoversi nella direzione giusta: "Abbiamo creato un tavolo di lavoro con il Ministero del Turismo e quelli degli Esteri e della Salute per individuare le realtà private di eccellenza e valorizzare questo segmento - ricorda Dorina Bianchi, sottosegretario Mibact - Aprirsi a mercati esteri che apportino risorse al nostro sistema sanitario è un campo che va valorizzato".

Un aiuto allo sviluppo del Turismo medicale potrebbe arrivare dalle Istituzioni europee se solo trovasse una completa applicazione la direttiva 2011/24 sulle cure transfrontaliere: "Manca chiarezza su cosa viene rimborsato - spiega Ilaria Giannico, Segretario generale Uehp, l'Unione europea degli ospedali privati - in alcuni Paesi solo le cure e in altri anche il viaggio. Le tempistiche sono lunghe e ci sono barriere linguistiche nella gestione di pazienti stranieri. Inoltre, solo il 10% dei cittadini europei è informato di questa potenzialità a fronte del 49% che dichiara di essere disposto a curarsi all'estero".



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Notizie Aiop Nazionale

Ricoh Italia ad Exposanità 2018

A Bologna si accendono i riflettori sull’innovazione tecnologica - 18-20 aprile 2018

Ricoh Italia, azienda che opera nel mercato IT, sarà presente ad Exposanità 2018, il più grande evento internazionale dedicato al settore della sanità e dell’assistenza che si svolgerà a Bologna dal 18 al 20 aprile. Giunta alla 21a edizione, la manifestazione rappresenta un’importante occasione di incontro per delineare prospettive e scenari di questo settore.

I permessi ex Legge 104 anche con il part-time

Corte di Cassazione Civile Sezione Lavoro n. 4069 del 20 febbraio 2018

La Corte di Cassazione ha affrontato il caso di una dipendente delle Poste Italiane, con orario part-time verticale (dalle ore 8:30 alle 14:30 dal lunedì al giovedì), la quale aveva lamentato, in sede di merito, come il datore di lavoro avesse riproporzionato, in considerazione del part-time verticale, da tre a due il numero di giorni di permesso mensili spettanti, sebbene già con precedente sentenza, passata in giudicato, il Tribunale avesse riconosciuto il suo diritto a fruire di tre giorni, con condanna del datore al risarcimento del danno (in relazione al periodo 2001-2009).

L'attenzione dell'Autorità privacy puntata sui dati sanitari e dispositivi medici

Le novità della newsletter del 28 febbraio 2018

Il 1° febbraio 2018 il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato i contenuti del piano ispettivo per il primo semestre 2018 (doc. web n. 7810451), deliberando che l'attività ispettiva dei prossimi mesi, svolta anche in collaborazione con il Nucleo speciale privacy della Guardia di finanza, si concentrerà innanzitutto sui trattamenti di dati effettuati dalle Asl e poi trasferiti a terzi per il loro utilizzo a fini di ricerca.
Le priorità fissate con il piano ispettivo sono state rese note dal Garante con la newsletter del 28 febbraio scorso, con cui è stato divulgato anche il bilancio dell’attività ispettiva svolta nel 2017 che ha registrato un forte incremento. 0 mila euro (con circa 3 milioni e 800 mila euro di sanzioni già riscosse dall'erario). Nel resoconto dell’Autorità si ricorda anche che tra i destinatari di accertamento, molto numerosi sono stati i centri odontoiatrici e le imprese private che hanno fatto uso di sistemi di geolocalizzazione dei dipendenti. Particolare attenzione è stata poi dedicata all'attività di verifica sulla gestione del dossier sanitario da parte di Asl e Aziende ospedaliere e altri enti sanitari pubblici.
La newsletter del Garante ha anche dato notizia di un importante provvedimento con il quale si è ritenuto adeguato l’uso da parte di una struttura di assistenza geriatrica, di dispositivi sanitari indossabili per consentire al personale sanitario di controllare, anche a distanza, i pazienti totalmente non autosufficienti (doc. web n. 7810766).

Rifiuti. Spetta al Ministero e non alle Regioni qualificare i materiali "non riciclabili"

Consiglio di Stato, sentenza n. 1129 del 28 febbraio 2018

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1129 del 28 febbraio 2018 ha riconosciuto che spetta al Ministero dell’ambiente e non alle Regioni, il potere di individuare, ad integrazione di quanto già previsto dalle direttive europee, le ulteriori “tipologie” di materiale da non considerare più come rifiuti, in quanto riciclabili, sulla base di un analisi caso per caso.

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