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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

La responsabilità professionale medica
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La responsabilità professionale medica

Tavola rotonda del 28 novembre 2018

Lo scorso 28 novembre, a Roma, presso l’Hotel Parco dei Principi, la Fondazione Iniziativa Europa, in collaborazione con Dedalus ed European Brokers, ha promosso un importante convegno su “La responsabilità professionale medica nel difficile equilibrio tra quadro normativo, interventi giurisprudenziali ed efficacia clinica”.
Ha aperto i lavori il prof. Michele Vietti, presidente della Fondazione, che ha esposto una sintesi del contesto normativo di riferimento del settore e delle più recenti sentenze che hanno reso ancora più problematica l’interpretazione del problema nelle sue applicazioni concrete.
Dopo i saluti di Giovanni Mammone, Primo Presidente della Corte di Cassazione, Federico Gelli, Relatore per la Camera dei Deputati della legge 24/2017, ha parlato, in un video-messaggio, delle finalità della legge e delle prospettive che avrebbe voluto aprire.
É intervenuto, quindi Giovanni di Giacomo, ortopedico specialista nella chirurgia della spalla, del ginocchio e del gomito, del Concordia Hospital di Roma, che ha evidenziato i problemi applicativi della legge, nell’ottica del medico.
Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop, è quindi intervenuta in una interessante tavola rotonda, nella quale si è confrontata con Luigi Birritteri, Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Sezioni Civili. 
La legge Gelli è una riforma che ha cambiato molto il rapporto tra i pazienti e chi esercita la professione sanitaria in Italia e che responsabilizza questi ultimi ad aumentare il proprio livello di attenzione e di formazione, in particolare, sul rischio clinico. Nelle nostre strutture, il contenzioso sanitario è sotto la media nazionale, tuttavia, al fine di perseguire l’obiettivo principale, che è quello della sicurezza del paziente, dobbiamo aumentare l’attenzione alla prevenzione e alla formazione per la riduzione del rischio clinico.” Ha dichiarato il Presidente nazionale AIOP in apertura del suo intervento, ribadendo come: “Corre obbligo, tuttavia, rilevare un aspetto della legge Gelli in merito al quale abbiamo sollevato diverse perplessità, anche, in corso della sua emanazione. La Gelli, infatti, se da un lato ha alleggerito la posizione del medico introducendo la responsabilità contrattuale e la rivalsa in sede civile solo per colpa grave, al fine di scoraggiare il ricorso alla medicina difensiva, dall’altra ha, notevolmente, appesantito la responsabilità delle strutture sanitarie, senza peraltro ottenere effettivi benefici.
Ha concluso dichiarando come: “A meno di un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore, rileviamo che la sensazione generale è che tale intervento normativo abbia suscitato un gran numero di problemi applicativi e dubbi che corrono il rischio di vanificare il significato vero e autentico della legge, ovvero quello di promuovere la gestione proattiva del rischio. La mancata emanazione dei decreti attuativi relativi agli aspetti assicurativi ha comportato di fatto una paralisi senza produrre la tanto attesa diminuzione dei costi assicurativi a carico del personale medico. Tra le note più dolenti della riforma vi è, anche, quella relativa al diritto civile, penale e processuale che sembra si limiti ad arricchire le soluzioni precedenti, producendo un sistema che, di fatto, presenta ancora diversi difetti, e che non risolvono una materia così complessa come quella della responsabilità degli esercenti la professione sanitaria. Da più parti è stata sottolineata, tra le varie ipotesi, la necessità di provvedere alla creazione di un Istituto ad hoc per la responsabilità medica, totalmente concepito e strutturato ex novo, vista la specificità della materia.
Nella Tavola rotonda, moderata dall’avv. Giuseppina Rubinetti, sono emersi i vari filoni giurisprudenziali e le difficoltà di interpretazione della legge. La Presidente Cittadini, pur condividendo le finalità della legge, ha evidenziato che la Legge Gelli, che voleva semplificare i problemi della responsabilità medica, ha fallito il suo scopo, creando ulteriori problemi alle strutture, ai medici e alla magistratura chiamata a dirimere le questioni, lasciando i cittadini e gli operatori ad una situazione confusa che avrà bisogno di ulteriori provvedimenti legislativi, se non di una vera e propria riforma della stessa Legge Gelli.

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