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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Il demansionamento del lavoratore all’esito di una riorganizzazione aziendale
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Il demansionamento del lavoratore all’esito di una riorganizzazione aziendale

Ordinanza Tribunale di Avellino, Sez. Lavoro 8.6.2021

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

La pronuncia in commento muove dal ricorso cautelare ex art. 700 c.p.c. depositato da un dipendente, coordinatore infermieristico della “griglia ambulatoriale”, con cui veniva contenuta una struttura sanitaria innanzi al Giudice del Lavoro, al fine di vedere annullato il provvedimento con cui l’azienda, in forza del co. 2 dell’art. 2103 c.c., in ragione di una parziale modifica dell’assetto organizzativo e il conseguente accentramento delle funzioni di coordinamento in capo alla D.I.T.R.A., decideva di assegnare il lavoratore ad altra unità operativa ed adibirlo a mansioni di infermiere con conservazione del trattamento economico, ad esclusione delle indennità connesse alla funzione di coordinamento di cui all’art. 62 del CCNL.

In particolare, il lavoratore intendeva censurare l’esistenza della riorganizzazione aziendale e, in ogni caso, la dequalificazione determinata dall’essere stato adibito a mansioni di infermiere, in asserita violazione dell’art. 15 del CCNL Aiop.

Investito della controversia, il Giudice anzitutto rilevava come fosse pacifico tra le parti che il lavoratore svolgesse mansioni proprie dell’infermiere e dunque riconducibili alla categoria legale di appartenenza del ricorrente, escludendo quindi l’arbitrarietà del demansionamento dello stesso, ciò in virtù sia del co.2 dell’art. 2103 c.c. che, in caso di riorganizzazione aziendale permette tale operazione, sia in forza dell’art. 15 del CCNL Aiop che testualmente dispone: “Il lavoratore deve essere adibito ai compiti ed alle mansioni per cui è stato assunto o a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito. I lavoratori, con esclusione di quelli inquadrati nelle qualifiche di cui alla posizione E2, purché in possesso dei necessari titoli professionali previsti dalla legge, possono altresì essere adibiti a compiti o mansioni riconducibili alla stessa categoria legale e contrattuale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte, senza riduzione del trattamento stipendiale”.

Quanto alla posizione di coordinamento in precedenza ricoperta, il Tribunale di Avellino confermava la ricostruzione offerta dalla società, la quale rappresentava che, all’esito del trasferimento, aveva soppresso per accentramento la posizione ricoperta dal lavoratore.

In ragione di quanto sopra, il Giudice, rilevando come fosse mutato l’assetto organizzativo aziendale, confermava che l’applicazione che l’assegnazione a mansioni di infermiere era stata effettuata in perfetta ottemperanza a quanto disposto dell’art. 2103 co. 2 c.c., così come modificato dall’art. 3 co. 1 del D.Lgs. 81/2015, il quale prevede espressamente la facoltà dell’azienda di assegnare il lavoratore, la cui posizione sia investita da una modifica degli assetti organizzativi, a mansioni diverse, anche appartenenti al livello di inquadramento inferiore, purché rientranti nella medesima categoria legale, con diritto alla conservazione del livello e del trattamento retributivo in godimento, fatta eccezione per gli elementi retributivi collegati a particolari modalità di svolgimento della precedente prestazione lavorativa, tra cui rientra a pieno titolo l’indennità di funzione spettante al coordinatore.

In relazione alla questione trattata nell’ordinanza, giova ribadire che l’art. 15 del CCNL del 08.10.2020 ha richiamato pedissequamente la norma, prevedendo che l’azienda, prima di applicare il provvedimento, dovrà tenere sospesa l’efficacia per sette giorni dalla comunicazione, al fine di consentire al lavoratore di potersi confrontare con il Sindacato per una eventuale sua assistenza.

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