Contributo a firma del professor Gabriele Pelissero
Nel dibattito che in Italia e in tutto il mondo, si sta aprendo in questa fase epidemica si confrontano posizioni e idee diverse sulla ripresa delle attività economiche e della vita sociale, che per altro sono intimamente e indissolubilmente connesse, originati da un dilemma profondo, dalla necessità di una scelta difficile e comunque dolorosa.
Le informative necessarie
Con la crisi epidemiologica in atto, i datori di lavoro si sono visti costretti a trattare con frequenza dati personali, anche sensibili, dei lavoratori, al fine di contrastare la diffusione del virus in azienda ed adempiere a tutti gli obblighi di protezione previsti dall’art. 2087 c.c. e dal D. Lgs. 81 del 2008 che pone esplicitamente in capo al datore di lavoro la responsabilità di tutelare i lavoratori dall’esposizione a rischio biologico.
Esonero contributivo, ammortizzatori sociali e redditi da lavoro dipendente
Con la circolare n.57/2020, l’INPS ha emanato le istruzioni per l’applicazione dell’esonero contributivo per assunzioni a tempo indeterminato come previsto dalla legge n.160/2019. L’esonero interessa le assunzioni a tempo indeterminato effettuate negli anni 2019 e 2020 di giovani fino a 35 anni di età. L’esonero ha la durata di 36 mesi ed è pari al 50% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL nel limite massimo di tremila (3.000€) su base annua.
Il Parlamento europeo ha esteso fino al 29 maggio le misure di precauzione introdotte a inizio marzo, a seguito dell'emergenza Coronavirus. Lo rende noto una fonte dell'Eurocamera, precisando che i provvedimenti potranno essere modificati ulteriormente in qualsiasi momento, se necessario.